Il Napoli prova a prendersi la Champions, ripartendo da Manchester e dal City e mettendosi alle spalle l’esordio vittorioso di Cesena. Nel segno di Walter Mazzarri, ancora una volta. Che poi resta per il momento uno dei veri valori aggiunti della squadra di De Laurentiis. Padrone assoluto dello scenario mediatico che circonda il Napoli e non solo, il tecnico di San Vincenzo obbliga tutti a fare i conti con la sua dirompente personalità. Compreso il patron De Laurentiis.
«Ci siamo chiariti, le cose che avevamo da dirci ce le siamo dette. Siamo ripartiti con grande entusiasmo e questo mi sa che anche i giocatori lo percepiscono»,
spiega con voce soave Mazzarri a Stadio Sprint su Raidue, il programma condotto da Enrico Varriale.
L’allenatore, alla vigilia dell’esordio in Europa, non si tira indietro:
«Perché mai dovremmo avere timore del City? Io più che altro sono curioso di vedere come il mio Napoli affronterà questa gara. Lo scorso anno, in Europa League abbiamo interpretato benissimo sia la sfida di Liverpool che quella con il Villarreal. Magari spero che questa volta il risultato sia diverso. Pensiamo solo che quasi nessuno della nostra rosa ha mai giocato una partita di Champions».
Affronta mercoledì uno dei tecnici italiani più bravi: c’è stato un periodo in cui Walter Mazzarri e Roberto Mancini andavano avanti a braccetto. Estate 2009: il primo reduce da una stagione super alla Sampdoria, il secondo campione d’Italia con l’Inter. Ma entrambi senza panchina. A ottobre il Napoli li mise uno contro l’altro, quando l’era Donadoni tramontò e De Laurentiis cercava il nuovo allenatore della svolta. La differenza la fece l’ingaggio da scucire.
«È vero, non l’ho mai battuto. Ma queste cose statistiche non mi eccitano e non mi importano»,
sbotta quasi infastidito. Mazzarri torna sulla vittoria a Cesena:
«Ho visto un gioco buono a tratti, con errori e pause, da correggere presto perché quelli del City non ci perdonerebbero. Abbiamo preso un gol per una ingenuità. Noi favoriti per lo scudetto? I tifosi possono sognare, mentre i ragazzi devono stare con i piedi per terra. Siamo in crescita e questa settimana abbiamo l’occasione per dimostrarlo».
Anche perché proprio questa settimana porta con sé un altro big match: quello di domenica sera con il Milan.
«I rossoneri hanno già un piccolo vantaggio, riposeranno 24 ore in più perché la sfida col Barcellona la giocheranno martedì sera».
Figurarsi se lasciava perdere l’occasione per ricordarlo e per aprire una piccola polemica.
Poi ritorna a parlare dei suoi campioni. Dopo Hamsik («Non è un robot, dovevo farlo riposare un po’ a Cesena perché con la Slovacchia ha giocato tantissimo») parla di Cavani e di Inler.
«Il Matador non è in ombra, a Cesena è stato solo un po’ sfortunato. Da mesi è sempre in viaggio con la sua nazionale. Normale che possa risentirne il suo rendimento. Toccherà a me dosare per bene le sue forze. Come ho fatto con Marek».
Ma a Manchester, sia chiaro, non è previsto turnover per il fenomeno uruguayano. Poi è la volta dello svizzero:
«Inler è un giocatore importante e sta crescendo con il gruppo. Ha lavorato molto questa estate perché con noi deve fare cose diverse rispetto al passato. E le sta facendo».
Infine Mazzarri parla della domenica di campionato.
«Senza dubbio il risultato davvero sorprendente è la vittoria del Cagliari sul terreno della Roma, per i rossoblù è un’impresa straordinaria».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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