Tullio Morello, capo dell’ufficio Gip al Tribunale di Napoli:
«Giusta la decisione per gli episodi di Milano, ma esiste un razzismo anche territoriale, non solo per il colore della pelle». Tullio Morello mantiene la sua opinione. Ritiene inaccettabile i cori e i “buu” contro Balotelli, ma non dimentica una certa “accondiscendenza” per cori e insulti dedicati ai napoletani e ai meridionali negli stadi del Nord a partire da quello della Juventus.
Giusto fermare Milan-Roma e poi sanzionare duramente i giallorossi?
«Assolutamente giusto. Gli stadi raccolgono gli umori di tutta una società, sono una valvola di sfogo delle tensioni che si vivono, compresi elementi negativi come il razzismo. Le sanzioni in questo caso sono state giustissime, ma bisognerebbe applicarle sempre. Il Napoli, Napoli e i meridionali vengono insultati in ogni trasferta nel centronord ma non succede nulla: è avvenuto a Bologna domenica scorsa, è più volte avvenuto allo Juventus Stadium».
Perché quando si invoca il fuoco del Vesuvio non c’è una contrapposizione calcistica ma territoriale…
«Già, basta pensare che lo Juventus club di Cercola è il più grande d’Italia, dunque siamo di fronte ad una discriminazione territoriale».
Lei è un magistrato: come giudica la giustizia sportiva?
«La giustizia sportiva dà risposte inadeguate, non solo sugli episodi razzistici. Il Napoli è l’unica squadra che ha subito processo sportivo a campionato in corso, per gli altri si è intervenuti alla fine del torneo. C’è bisogno di regole certe e minore discrezionalità nella interpretazione, anche da parte dell’arbitro: l’interruzione della partita, per esempio, è un atto dovuto. Anche le punizioni: bisogna chiudere i settori da cui vengono i cori razzistici. Che ci siano poche centinaia di stupidi allo stadio è normale, il problema sono le migliaia di altri tifosi che fanno finta di nulla o sorridono, questi sono quelli che vanno responsabilizzati per migliorare l’intera società».
Invece?
«Invece c’è stato un certo lassismo per i cori dello Juventus Stadium: la sanzione per i bianconeri è stata uguale a quella per il Napoli perché alcuni tifosi partenopei avevano divelto dei rubinetti. I rubinetti e l’offesa ad un popolo sono stati considerati equivalenti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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