Fu uno dei protagonisti della stagione 2010-11 del Napoli, quella che portò alla storica conquista della qualificazione in Champions League. Hassan Yebda oggi gioca nel Belenenses in Portogallo, ma della sua esperienza in azzurro porta ancora un ricordo indelebile. Per la città, la gente e la società, ma anche per un aspetto economico che a distanza di anni ancora si porta dietro con dispiacere. Ecco le dichiarazioni rilasciate a Il Mattino:
Di cosa si tratta? «Avevo un premio da circa 100mila euro nel caso in cui avessi giocato più di 20 partite. In quella magica stagione raggiunsi quel traguardo ma questa somma non mi è mai stata versata».
E come mai ha deciso di parlarne solo adesso? «Sono tutt’ora legatissimo alla città e ai napoletani. Mi sono trovato benissimo con la società e non ho mai avuto nessun problema, quindi conservo un bellissimo ricordo del mio trascorso al Napoli. Ho sempre creduto che avremmo trovato una soluzione e che il Napoli mi avrebbe pagato».
Invece? «Ho raggiunto una volta telefonicamente il presidente De Laurentiis, mi ha detto che non poteva parlare e di richiamare. Poi mi ha detto che lui si occupa solo di cinema e non dell’aspetto calcistico, ma so benissimo che non è vero e ci sono rimasto male. Io avevo un ottimo rapporto con lui, sono rimasto molto deluso».
Ma prima di parlarne con De Laurentiis aveva già fatto presente la questione in società? «Quattro o cinque mesi dopo che sono andato via da Napoli mi sono accorto del mancato bonifico. Mi sono rivolto alla società e mi è stato detto che avevo ragione ma che dovevo aspettare».
Aspettare quanto? «Sono trascorsi due anni e non ho avuto alcuna risposta».
E quindi cosa ha deciso di fare? «Ho deciso di agire legalmente. Dopo tre anni ho mandato una carta tramite il mio avvocato per chiedere i soldi. Ma il tutto sempre con la massima fiducia in una società che fino a quel momento si era sempre comportata in maniera impeccabile».
Ne ha mai parlato con altri colleghi? «Assolutamente no. Perché ho sempre pensato che fosse una cosa facilmente risolvibile e per rispetto del Napoli non mi andava di parlane male con altri calciatori. Si sa com’è questo mondo: le voci ci mettono un attimo a girare a essere anche ingigantite, onestamente non sarebbe stato corretto nei confronti di una società che si era sempre comportata bene».
Avete provato a trovare un accordo? «Sì, loro mi hanno proposto una transazione per una cifra nettamente inferiore a quella che avrei dovuto percepire e io mi sono rifiutato, ma certo non per motivi economici».
E come mai allora? «Non ne faccio un discorso economico, ma di professionalità: mi ha fatto male perché sono un tifoso del Napoli e un professionista. Ci sono rimasto malissimo dal punto di vista umano perché ho aspettato sempre in buona fede».
Questo perché ha sempre avuto un ottimo rapporto con il Napoli. «Al punto tale che quando il mio amico e connazionale Ghoulam mi chiese informazioni sulla squadra e sulla società io dissi di andare là di corsa. Mi ero trovato benissimo e sapevo che accettando Napoli avrebbe fatto anche lui la scelta giusta».
Che ricordo ha di Napoli? «Bellissimo. Sono legatissimo alla città e alla squadra e mi sento un tifoso del Napoli a tutti gli effetti. Ecco perché sono così amareggiato da questa situazione: vorrei tanto trovare una soluzione quanto prima perché più si va avanti nel tempo e più ci resto male»
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