NAPOLI – In questi giorni, i tifosi partenopei non fanno altro che parlare di lui. Di un calciatore che in sei anni ha regalato giocate fantastiche ed atti d’amore sbandierati ai quattro venti. E Marek Hamsik, da Dimaro dove si trova in ritiro con i compagni, si conferma campione autentico con esternazioni misurate quanto sensate. Ai microfoni di Skysport, infatti, confessa il suo stupore per il trasferimento di Cavani: «Sarà strano vederlo con un’altra maglia. Siamo stati compagni di squadra per tre anni. Ma il calcio è questo. Le squadre si cambiano». Una regola che ad ogni modo per lui non vale. L’ha già dimostrato qualche anno fa quando alle sue spalle stava tramando il Milan per portarlo in rossonero. Disse candidamente di no. Ed addirittura saltellò dal palco insieme ai tifosi. Hamsik, in questi tre anni, ha contribuito all’esplosione del Matador. I suoi assist sono stati come cartucce a disposizione del fuciliere – Cavani. Insieme hanno diviso i momenti più belli, in Champions come in campionato. Insieme hanno vinto una Coppa Italia. E chissà se nel congedo (via telefono a questo punto), ci sia stato il “grazie di tutto” da parte dell’attaccante al compagno che gli ha permesso di segnare buona parte dei 104 gol. Ma tant’è, lo slovacco preferisce guardare al presente ed al futuro. Ed il presente si chiama Rafa Benitez, il tecnico spagnolo che ha avuto alle dipendenze Gerrard e Lampard, e che vorrebbe portare Hamsik a quei livelli: «Io come loro due? Non ci penso. L’ho sempre detto e lo ripeto: per me conta il gruppo, non il singolo calciatore. Benitez ci ha trasmesso già tanto entusiamo. Stiamo ritrovando nuove motivazioni e sia il mister che noi vogliamo dimostrare sul campo il nostro valore. Ripartiamo con uno spirito nuovo».
CACCIA A MARADONA – E lui c’è sempre, se è per quello. Hamsik già sta aiutando i nuovi ad inserirsi. Si sente un veterano, ormai. Con Cannavaro è quello che vanta più presenze di tutti in maglia azzurra: 262 complessive, 218 solo in campionato. Ha già scavalcato tanti grandi della storia azzurra. E ha messo a segno 70 reti complessive (c’è chi dice 71). Si trova a tre da Careca. Ad undici da Maradona. Nel prossimo campionato può arrivare tra i primissimi in tutte le graduatorie, ecco perché qualcuno, specie i più giovani, vorrebbero che gli venisse data la maglia numero «10». «Io come Totti e Del Piero, capitano con la «10» sulle spalle? Per la fascia è ancora presto. E poi, quella maglia a Napoli non si tocca. Raggiungere il record di gol di Maradona? Non sarà facile. Ma per ora non penso a queste cose. Sono concetrato sulla preparazione».
L’OK SUI NUOVI ARRIVI – Umile fino all’inverosimile. Proprio come i veri top player. E’ già entusiasta dei vari Callejon, Mertens, Rafael: «Si tratta di ottimi acquisti. Sono giovani e forti. S’ambienteranno presto con noi». Ed ecco la sfida alle grandi. Hamsik è stato l’unico a sbilanciarsi nella corsa scudetto lo scorso campionato: «Ancora noi l’anti -Juve? – ha detto – Manca poco. Lo scorso anno siamo arrivati secondi. E sia noi che loro ci siamo rinforzati. Sarà una serie A ancora più competitiva». Quando poi gli chiedono chi preferisse tra tra Higuain e Damiao ha svicolato: «Non conosco bene il brasiliano ma sono convinto che la società stia cercando un ottimo attaccante». Conosce, invece, l’attaccante del Real Madrid. L’ha visto all’opera nel Real Madrid. E gliene ha parlato anche Callejon. Ma preferisce non sbilanciarsi.
LUI E NAPOLI – Hamsik, però, si sbilancia volentieri sulla sua voglia di restare a Napoli e sull’affetto per i tifosi: «Io qui sto bene ed in sei anni siamo andati sempre a migliorare. Non desidero cambiare. L’apporto dei tifosi è unico a Napoli. Lo scudetto? Ci proveremo». Ed era quello che avrebbero voluto ascoltare i tifosi azzurri dopo l’addio di Cavani. Frasi d’amore e di coraggio che dette da Hamsik acquistano ancora più forza e valore.
fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
