C’è un altro Cavani che è un affare: costa 150 mila euro. Non è uno scherzo: solo che invece del Matador originale, a questo prezzo, c’è suo fratello. Wálter Fernando Guglielmone Gómez di professione fa l’attaccante. «Siamo molto legati, infatti l’ho sentito domenica ed era felicissimo: 100 gol sono un grande obiettivo in Italia». Al contrario di Edinson che dal 2006 a oggi ha cambiato solo tre maglie (dal Danubio al Palermo e poi al Napoli) Guglielmone è una sorta di bomber giramondo: negli ultimi 7 anni, per intenderci, ha giocato in Uruguay (Liverpool), Azerbaigian (Inter Baku e Neftci), Paraguay (Guaranì), di nuovo in Uruguay (Wanderers), poi in Brasile (il Pelotas).
E adesso, Guglielmone?
«Adesso sono in Cina, nel campionato di seconda divisione. Gioco nel Beijing Technology, una delle squadre di Pechino. Ho già fatto sei gol negli ultimi cinque mesi, non saranno i 17 di Edi ma sono comunque soddisfatto del mio rendimento. Il calcio cinese è divertente».
Felice per Edi?
«Lo sono perché so che lui sta vivendo questo momento con grande gioia e serenità. Me lo ha confermato domenica quando l’ho chiamato per complimentarmi».
Che tipo era il piccolo Edi quando non era ancora il Matador?
«Un ragazzino tranquillo, semplice. Capace però di trasformarsi quando cominciava a dare i calci a un pallone per le strade diSalto: allora diventava terribile. Io per lui sono sempre stato il fratello grande da cui farsi proteggere quando combinava qualche guaio. Come quando rompeva i vetri delle finestre o danneggiava le auto con le sue pallonate».
Lei ha una carriera di tutto rispetto, persino due convocazioni nell’Uruguay. Qualche consiglio lo avrà dato al fratellino?
«Gli ho detto che il segreto di tutto è mantenere sempre l’allegria, di divertirsi. Tutto qui».
Però lei giocava al Danubio e lo raccomandò?
«Non proprio, spiegai a un dirigente che c’era Edi che aveva il calcio nel sangue e lui gli fare dei provini: al terzo allenamento decisero di ingaggiarlo perché aveva convinto tutti».
E subito ha bruciato le tappe?
«In un anno conquistò la prima squadra e la convocazione nell’Uruguay giovanile. Io intanto ero andato a giocare in Messico».
È il più forte bomber del momento?
«Penso che come lui ci sia solo Falcao. Però Edi ha nella testa e nel cuore l’arma in più: è un generoso, uno che vuole fare gol ma vuole soprattutto vincere».
Cosa le dice di Napoli?
«I tifosi lo amano e lui ne è felice. Sa che ogni volta che segna regala gioia. Per Edi è importante».
Lo corteggiano molti club importanti. Secondo lei andrà via?
«Non lo so. Però è normale che un campione come lui sia richiesto. Però Edi è diverso da me: io cambio una squadra ogni anno, lui preferisce stare tranquillo».
Non solo Napoli è ai suoi piedi?
«Sì, il boom di Cavani fa sognare l’Uruguay perché tutti nel mio Paese vogliono vincere il Mondiale del 2014. E con lui così forte tutto diventa possibile».
Giocare in coppia insieme è un sogno impossibile?
«Sì, adesso anche per ragioni di età: io sto per compiere 34 anni, lui ne ha quasi 9 meno. Magari giocheremo a calcio nella stessa squadra quando torneremo tutti a Salto da vecchi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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