Guest Star al “salottino” di Radio Marte: Gianluca Grava, unico calciatore ad aver vestito la stessa maglia (quella azzurra) in tutte le categorie dalla C… alla C..hampions e simbolo di questo Napoli, in pochi anni da Manfredonia agli ottavi della Competizione più importante d’Europa. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di Iamnaples.it:
“Siamo ancora sotto l’effetto dei festeggiamenti, in questi giorni abbiamo festeggiato tanto. Però i piedi sono per terra: sappiamo che Domenica ci attende una gara difficile e che dobbiamo recuperare tanti punti in Campionato. La mia favola? Dalla C alla Champions è un sogno, dal Gennaio 2005 ad oggi sono sempre lo stesso, credo che proprio grazie alla mia umiltà sono riuscito a tagliare questo traguardo bellissimo. In questi anni i nostri tifosi non ci hanno mai abbandonato, anche in campi che non competono con la squadra azzurra, e ora questo momento d’oro è per loro. Non so se qualcun altro è riuscito, con la stessa maglia, a giocare sia in C che in Champions, ma vi posso assicurare che per il sottoscritto è stato un sogno unico.
Alle male lingue cosa dico? Non nascondo che serve anche un pizzico di fortuna, ma il segreto è lavorare sempre, sempre. Ognuno vede il calcio a suo modo e il campo è l’unico che ha sempre ragione. Anche nei periodi nei quali non ho giocato molto ho sempre lavorato al 101% per farmi trovare pronto quando l’allenatore mi chiamava in causa. Si deve dimostrare in campo il proprio valore ed io, con il sorriso e l’umiltà anche nei momenti difficili, c’ho sempre provato. L’infortunio? La forza per ripartire l’ho avuta da subito, ho subito capito d’essermi fatto male davvero ma l’affetto dei miei tifosi mi ha dato uno sprono per tornare unico. Ringrazio tutti per l’ovazione che mi hanno dedicato, in genere preferisco stare dietro le quinte e parlare poco, infatti non ho ne facebook ne altri social network, colgo quindi quest’occasione per ringraziare i supporters azzurri per il loro supporto. E’ difficile che il San Paolo dedichi un coro ad un solo calciatore, al mio rientro è successo e posso dirmi solo soddisfatto ed emozionato, non ho dormito per l’emozione, non credo dimenticherò mai quella sensazione. Per me questa maglia vale tutto.
Nuovi obiettivi? Ce ne sono tanti ma forse è meglio parlare partita dopo partita, ho imparato che è la cosa migliore. Da qui a Natale ci attendono tre finali, dobbiamo fare il massimo per diminuire il Gap con le prime. La gara di Villareal dalla panchina? Eravamo un pò contratti e loro hanno giocato col coltello tra i denti, il gesto di Mazzarri ci è servito a non allentare la tensione, anzi. Cosa pescare agli ottavi? Tutti tranne Barça e Real, possiamo giocarcela con tutti, ma con queste due squadre è un pò più difficile, anche se più si va avanti più le squadre che restano nei giochi sono temibili. Fideleff e Fernandez? Impatto non facile, data anche la loro giovane età, ma credo che il tempo darà loro ragione: non è facile inserirsi subito a Napoli, ma loro, a piccoli passi, stanno dimostrando di meritare di essere qui. Britos? Mi spiace per l’infortunio, tornerà e sarà utilissimo alla causa. Chi mi ha impressionato di più tra i nuovi? Sicuramente Gokhan Inler, la sua dedizione e il modo in cui affronta gli allenamenti sono da prendere da esempio, poi è arrivato anche il gol a Villareal e posso dire di essere contentissimo per lui. Il mio futuro? Ho ancora tanti stimoli per giocare, anche con la Primavera ho messo il 101%. Dirigente poi? Non ci penso ancora, la mia testa è proiettata solo sul campo.
Da qui a Natale dobbiamo pensare a fare 9 punti, la Champions ci ha fatto perdere qualche punto per strada e, anche se ne è valsa la pena, ora è il momento di rifarci. Dobbiamo rimanere sempre uniti e ci toglieremo belle soddisfazioni. Mazzarri è uno degli artefici del mio “miracolo”, mi ha dato la possibilità di poter dimostrare anche in A il mio valore. Grazie a lui ho marcato, e spesso fermato, attaccanti importanti. Ho marcato Ronaldinho grazie ai suoi consigli e schemi, quando faccio qualcosa del genere non penso di essere forte, penso solo a correggere gli errori fatti. Nuovi Grava? Non saprei, come caratteristiche vedo pochi giovani marcatori al 100%. Per diventare grandi bisogna pensare come le grandi: pensiamo al Novara e basta festeggiare. Io tifoso e calciatore? Si, come Cannavaro. Di notte non si dorme, ma quando poi si realizzano i sogni e arrivano i risultati la soddisfazione è doppia. Io e Paolo siamo napoletani di nascita, ma anche gli altri “storici” sono partenopei, è divertente sentire Gargano, Hamsik, Lavezzi & Co. parlare napoletano. I tifosi vogliono un mio gol in finale di Champions? Sorrido e con tanto affetto dico: “Scetateve a stu suonno”. Voglio dare un contributo importante da qui alla fine della stagione, ho tanta voglia dentro e magari vincere qualcosa non sarebbe male…”
La Redazione
M.P.
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