Nel corso di Si Gonfia La Rete, trasmissione in onda su Radio Marte, è intervenuto Mattia Grassani, avvocato del Napoli: “Non è un buon Natale per i fatti accaduti ieri sera. C’è stato anche un morto. Il Napoli valuterà cosa fare dopo che sarà uscito il referto e la decisione del giudice sportivo. Io mi permetto di fare un’osservazione su come intervenire, per fermare questo fenomeno delinquenziale. Oggi noi abbiamo un calcio super tecnologico, con VAR, Goal Line Technology, auricolari ecc., ma ciò che sta accadendo è che si sta perdendo il buon senso. Gli arbitri in questo momento ne hanno poco, soprattutto nel momento in cui un calciatore è un po’ sotto-stress per la situazione che si era andata a creare. Se la panchina del Napoli chiede di sospendere la partita, e invece di sospenderla fanno solo dei richiami, è ovvio che questi elementi si sentono legittimati a fare quello che stavano facendo. Koulibaly in quel momento si è sentito come uno con la cravatta in mezzo a tanti col passamontagna che compivano quei gesti. Questa era una partita ad alto rischio ed è stata gestita male dai protagonisti, e non mi riferisco alla panchina del Napoli, ma anche alla sicurezza dell’impianto, dove sono entrati tifosi anche di altre squadre e d’oltreoceano pronti ad assalire i tifosi del Napoli, anche i più piccoli. Se un giocatore fa un fallo dentro l’area, l’arbitro fischia il rigore. Se i tifosi non si comportano come dovrebbero, l’arbitro deve sospendere la partita e, nel caso, la squadra di casa deve subire il 3-0 a tavolino. Sentire oggi Pecoraro che dice che la partita andava sospesa, che immagine dà a chi stava gestendo la partita? Le conseguenze le pagano i tifosi e le società. L’espulsione di Koulibaly è determinante, sia per il punto di riferimento che rappresentava, ma anche per l’ambiente che si era creato. L’arbitro non ha capito che ha violato norme di buon senso elementari. Tutto quello che è capitato dopo la partita è frutto della cecità di Mazzoleni. La sensazione è che l’espulsione da rosso diretto sia stata segnalata dal VAR, la differenza la fa se l’arbitro scrive se era un normale contrasto di gioco o se ha tentato di colpire l’avversario e in quel momento la squalifica potrebbe essere più pesante. Quando un grande club perde 3.0 a tavolino, nel turno successivo probabilmente i tifosi e anche il club adotteranno metodi più efficaci per combattere il fenomeno del razzismo. Tutti sono bravi a pontificare quando la situazione capita a sé stessi, quando capita agli altri si fa finta di non sentire…”
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