Un attacco da 130 milioni di valutazione. Una grande prima linea.
«Vargas la completa bene, senza dimenticare la crescita manifestata da Pandev prima della sosta»,
dice Bruno Giordano, bomber del primo scudetto e nella successiva stagione partner di Maradona e Careca, componente della formidabile MaGiCa.
Cavani, Hamsik e Lavezzi sembrano intoccabili: si profilano problemi di gestione per il parco attaccanti?
«No, affatto. Ce ne sono per caso nella Juve, o nel Milan, o nell’Inter, là dove forti dirigenti sostengono le scelte dell’allenatore? Il Napoli ha compiuto finalmente il salto di qualità e ha una rosa adeguata, con giocatori che accettano di non partire titolari perché hanno valutato il progetto della società e lo hanno condiviso. Per attaccanti come Pandev e Vargas sarebbe stato più semplice accettare l’offerta di squadre tipo Palermo o Fiorentina, dove avrebbero avuto il posto assicurato. E invece hanno scelto il Napoli, pronti a giocarsela con Cavani, Hamsik e Lavezzi e a confermare il loro valore».
Vargas si è regolato così, infatti.
«Aveva tanti club interessati a lui, eppure ha voluto il Napoli, che lo ha convinto non soltanto con argomenti economici, pure importanti, visto che si parla di un calciatore valutato undici milioni a 22 anni. Vargas è consapevole delle sue capacità e ha accettato questa “scommessa”. Che poi tale non è: lui è un giocatore di qualità adatto per il gioco di Mazzarri».
Che impressione le ha fatto?
«Ha una buona tecnica, è veloce, nei sedici metri sempre lucido. Sotto l’aspetto calcistico si può integrare bene con i nuovi compagni, anche se poi bisognerà verificarne l’ambientamento: Vargas arriva in un grande piazza che ha ritrovato la sua dimensione europea».
Vargas e Pandev alle spalle di Cavani, Hamsik e Lavezzi: è questa la “gerarchia”?
«La “gerarchia”, se volete adoperare questo termine, la stabiliscono il campo e l’allenatore. Se la società è solida e sostiene il tecnico, problemi non ce ne sono. Anche ai miei tempi c’era una situazione analoga, eppure non si è trasformata mai in un problema».
Maradona, Careca, Giordano e Carnevale nel Napoli della stagione ’87-’88: giocavano in tre, però.
«Carnevale fu sacrificato, però riuscì a ritagliarsi uno spazio importante in quella stagione grazie alle sue qualità. Accadrà lo stesso in questo gruppo, dato che il Napoli si prepara ad affrontare nelle prossime settimane partite di campionato, Champions e coppa Italia. Ci sarà spazio per tutti, anche se Mascara e Lucarelli sono un po’ più penalizzati».
Mazzarri ha raramente arretrato Hamsik per schierare tre attaccanti “puri”.
«È una soluzione da tenere presente per il futuro dopo l’arrivo di Vargas. È un’opportunità per il tecnico valutare le potenzialità della rosa, eventualmente cambiando modulo e “sacrificando” Hamsik in posizione più arretrata, o schierando la difesa a quattro».
L’attacco del Napoli è adesso più forte.
«Si è completato e ha fatto un importante investimento per il futuro con il cileno. La squadra è più competitiva, anche se bisogna stabilirne gli obiettivi alla luce di quanto è accaduto nella prima parte del campionato: è stato perso terreno, servirà un super girone di ritorno, almeno da 40 punti, per recuperare. Il Napoli non può sbagliare niente, tuttavia ha eccellenti armi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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