Bruno Giordano, uno scudetto e la Coppa Italia col Napoli, esalta le doti di Goran Pandev.
Che ruolo può avere il macedone?
«È un giocatore importante e quindi avrà un ruolo essenziale in questo Napoli. Goran è, in più, abituato a vincere e a giocare in grandi piazze. Lo ha fatto ad alti livelli a Roma e a Milano, dovunque sia andato ha vinto: lo ha fatto anche a Napoli con la Coppa Italia, dimostrandosi anche un talismano. Pandev può dare agli azzurri mentalità vincente ed esperienza».
È lui il vero erede di Lavezzi?
«Acquistarlo è stata un’ottima intuizione dello scorso anno. Per Goran la piazza di Napoli è stata determinante per risvegliarne il grandissimo talento. Lo so bene anche io, Napoli ti stimola ogni minuto, per strada, con i giornali, le radio e le tv, con gli impagabili tifosi. Le motivazioni che trovi al San Paolo non ci sono da nessuna parte. Certo, talvolta possono essere un peso, ma non sarà il caso di Pandev. Napoli ti porta a dare tutto, lui ha ritrovato anche continuità di impiego e sono certo che sia diventato anche un punto di riferimento nello spogliatoio».
Rispetto a Lavezzi, Pandev è più funzionale al gioco di Mazzarri?
«Questo può dirlo solo il tempo ed i risultati che ci saranno. Partendo dal presupposto che si tratta di due straordinari calciatori, non si deve dimenticare che il Pocho ha fatto grandissime cose a Napoli, è stato un trascinatore. Speriamo che anche Pandev dia lo stesso contributo».
Il Napoli ha dunque perso molto con il Pocho. Ma in cosa ha guadagnato?
«È più quadrato, sviluppa il gioco in maniera più ragionata, affidandosi alla grande tecnica di Pandev e Hamsik, mutando il modulo, più votato al palleggio e meno alle accelerazioni fulminee, anche se poi è negli spazi che è irresistibile, come si è potuto notare nella gara con il Parma. Lavezzi non dava punti di riferimento e talvolta la sua anarchia tattica gravava sul collettivo, ma la sua imprevedibilità era anche una sua grande qualità. Pandev, in ogni caso, non lo farà rimpiangere e si sta già vedendo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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