Gian Piero Gasperini è l’allenatore del momento: sul campo ha appena battuto l’Inter e conquistato l’accesso all’Europa League che cavilli burocratici (o magari negligenze del club) potrebbero cancellare. Si è messo alle spalle anche la Samp e, con la vendetta di sabato, anche i brutti ricordi dell’esperienza all’Inter. A GazzettaTv ne parla più serenamente, senza rancore, svelando i retroscena di quelle poche settimane sulla panchina nerazzurra.
INTER — “Non è stata una vendetta”, dice Gasp sul 3-2 di sabato. “È passato tanto tempo, penso sia stata un’incredibile soddisfazione che ha coronato un periodo notevole di risultati. A Milano ho perso una grande occasione, non ci sono state le condizioni per fare bene: il rimpianto c’è, forse era destino che andasse così. Mi dispiace perché ero convinto di poter far bene”. Gli fanno dei nomi: lui avrebbe voluto Nainggolan e Vidal a centrocampo, Palacio ed Eto’o in attacco, invece sono arrivati Zarate e Forlan. Lui annuisce: “Più o meno”. Più o meno andò così. Voleva una squadra, ne trovò un’altra: “In quel momento era importante rigenerare un gruppo affaticato: io volevo cambiare modulo e allenarli diversamente. Quella squadra aveva paura di lasciarsi spazio alle spalle, ora è il punto di forza del mio Genoa”.
GENOA — Il primo miracolo europeo fu quello del 2008. Ma questo forse è più pesante, perché Preziosi gli ha cambiato mezza squadra a gennaio: “Nel 2008 il Genoa aveva un gruppo stabile che era nato in Serie B con un paio di calciatori straordinari come Milito e Motta: quella attuale è forse più casuale perché assemblata in due mercati, la sento più mia, più vicina al mio modo di interpretare il calcio. Siamo partiti senza sapere quale fosse il nostro obiettivo, poi siamo cresciuti sotto ogni aspetto. Farebbe male se in Europa ci andasse la Sampdoria, sarà una vicenda difficile da dimenticare, vediamo come andrà a finire, ma resta comunque una grande stagione. Ma del resto un vecchio tifoso diceva: “Sei genoano, vuoi anche vincere?”.
ANEDDOTI — Uno spazio ai ricordi del passato: “Ho fortuitamente fatto male a Maradona al labbro quando giocavo nel Pescara, ho passato dei giorni bruttissimi perché per loro è come San Gennaro. Ora lo racconto col sorriso”.
fonte: gazzetta.it
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