Alessandro Gamberini, difensore della banda Mazzarri, ospite dei colleghi Mele e Sarnataro al “Salottino” di RadioMarte, racconta ai microfoni dell’emittente partenopea le sue prime impressioni in azzurro. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“L’impatto a Napoli è stato forte, vengo da un’esperienza lunga sette anni a Firenze, tutto l’ambiente, però, mi è stato vicino, dai tifosi allo spogliatoio: già in ritiro mi sentivo parte integrante della squadra. Ho trovato casa dopo un periodo a Castelvolturno e sto iniziando ad apprezzarla. Esteticamente Napoli è fantastica, ho trovato casa a Posillipo, la zona è bella e vivibile, a parte oggi che sono uscito all’orario delle scuole e sono rimasto nel traffico per un’ora, errori di inesperienza (ride ndr). La mia seconda carriera qui? Dopo sette anni di grandi soddisfazioni, dove ho raggiunto il culmine della mia carriera, avevo bisogno di stimoli nuovi e quindi cambiare aria. L’ultimo anno a Firenze? Un anno difficile, dove le problematiche della squadra viola non concernevano solo il calcio, ma non vorrei pensare al passato, quanto al mio bellissimo presente. La tendenza allo scherzo per i nuovi? Sì, il clima è bello, questa è una componente fondamentale per unire lo spogliatoio. Davanti abbiamo una stagione molto importante e credo che quest’anno, a differenza degli altri campionati, ci sia meno differenza tre le top e le squadre che potenzialmente possono essere “la sorpresa”. Il nostro obiettivo non dev’essere quello di vincere a tutti i costi lo Scudetto, ma sappiamo di essere sulla strada giusta per essere competitivi fino alla fine. Le indicazioni dalle ultime gare? Sicuramente positive: siamo stati solidi, compatti e capaci, in qualsiasi momento della gara, di trovare le occasioni da gol. La fase difensiva? Parte dal grande lavoro che fanno gli attaccanto, dal filtro del centrocampo ed infine dalla difesa e dal portiere, non c’entrano le individualità: la nostra fase passiva è molto organizzata. La fiducia da parte dell’ambiente dopo un pò di scetticismo? Sinceramente non faccio caso a queste cose, mi dedico al 100% al lavoro da quando sono qui e cerco di farmi trovare pronto quando chiamato in causa e mi sforzo ogni giorno di lavorare per migliorare, specie sotto l’aspetto fisico, molti guai negli ultimi anni mi hanno un pò limitato. Il mio ruolo? Negli ultimi anni ho giocato a 4 come centrale a Firenze, a Bologna giocavo a 3 nel centro-sinistra e a Verona a 3 nel centro-destra: la duttilità dev’essere una delle mie migliori armi, mi alleno per dare il massimo e posso giocare ovunque. La sfida alla Juve? Ho visto la finale di Supercoppa e meritava di passare il Napoli, già da Bologna sento la rivalità con i bianconeri, sarà una grande sfida: a molti sta antipatica la Vecchia Signora. Cosa ammiro degli uomini di Conte? Come dice sempre mister Mazzarri, a loro dobbiamo rubare la fame, la mentalità vincente, la voglia di avere sempre la meglio, ad ogni costo, sull’avversario. I miei allenatori? Sono stato sempre fortunato a lavorare con gente molto preparata e ho preso qualcosa da tutti. Mi piace ricordare gli ultimi due anni a Bologna, con Mazzone in panchina, dal punto di vista caratteriale ha molto inciso sulla mia affermazione: dice tutto in faccia e cerca risposte dai suoi uomini. Mazzarri? La scelta di Napoli è stata una scelta dovuta innanzi tutto dalla volontà del Napoli di avermi e dal progetto ambizioso che c’è qua, poi se Mazzarri ha inciso sul mio arrivo non so rispondervi. Di sicuro, qui, tutto è al top, dalla piazza alla squadra, dallo staff tecnico alla società. Poi i miei nuovi compagni m hanno raccontato che vincere qui è fantastico, ci sono tanti nuovi arrivati che nonostante grande esperienza non hanno ancora vinto vinto nulla e credo che sia uno sprono per vincere. La nazionale? Voglio ritrovare gli stimoli e le motivazioni, voglio sentirmi bene fisicamente e poi tutto quello che viene va bene. Il gol sfiorato a Genova? Un cross bello di Paolo Cannavaro, Edi l’ha spizzicata ed io ho provato ad insaccarla, purtroppo ero in ritardo e la palla è schizzata e non sono stato fortunatissimo. Fuga a 2? E’ prestissimo per parlare, dobbiamo pensare solo a lavorare sulla qualità delle prestazioni e tutto può arrivare. Una mia caratteristica? Sono molto autocritico, chiedo sempre di più alle mie prestazioni.”
La Redazione
M.P.
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