Con dieci reti realizzate durante l’era maradoniana, Giovanni Francini è trai difensori goleador più prolifici della storia azzurra. Quella di portare i terzini in zona gol è stata sempre una prerogativa delle formazioni di Sarri ma quest’anno il giochino ancora non è riuscito. Dettagli, sciocchezze: è questo il parere di Francini che con quel Napoli portò a casa scudetto, coppa Uefa e Supercoppa. «Di solito ci si preoccupa se gli attaccanti restano all’asciutto o se la difesa diventa un colabrodo». Il discorso non riguarda la formazione di Sarri. «Infatti, non deve essere vissuto come un campanello d’allarme. Questo tipo di problema non appartiene al Napoli». Però è un dato di fatto che l’Empoli della passata stagione realizzava il 54 percento delle marcature sui calci piazzati e anche con i difensori. «Vi spiego perché. Portare i propri terzini nelle aree avversarie rappresenta un’alternativa alle difficoltà che possono incontrare gli attaccanti. Nel caso degli azzurri la questione non si pone perché le punte fanno di tutto e di più». Con l’aiuto dei centrocampisti. «Esatto, Allan e soprattutto Hamsik sono molto presenti in zona tiro, quindi assicurano un discreto bottino di reti». Del resto nemmeno nella stagione passata Koulibaly e Albiol hanno fatto gol. «La disposizione tattica era differente.C’era l’esigenza di curare meglio la fase difensiva e i risultati non sono stati incoraggianti». Insomma: o indietro si pensa a stringere i bulloni o si va tutti avanti. «Sarri ha intuito l’esigenza fondamentale di questo gruppo rispetto al campionato scorso: subire molto dimeno perché sono stati i troppi gol incassati a fare la differenza in negativo con Benitez. Avendo la fortuna di poter disporre di un parco attaccanti eccezionale ha concentrato il lavoro dei difensori quasi esclusivamente sulla fase passiva. È vero che a Empoli segnavano purei vari Rugani e Tonelli ma quella squadra in attacco non aveva Higuain, Insigne e Callejon tanto per intenderci». Non arriveranno allora i goldalle retrovie? «Non sono necessari. Certo,ci proveranno, magari in quelle gare difficili da sbloccare e con tutti gli avversari chiusi nella propria metà campo. Ma poiché quello del gol non è una pecca del Napoli, trovo scontato allenare meglio i difensori a non subire piuttosto che a segnare. C’è un altro aspetto da sottolineare: spesso capita che gli azzurri siano avanti di due o tre gol nel risultato. A quel punto che senso ha per un terzino spingersi in attacco?». Con questo equilibrio tra fase difensiva e offensiva dove si potrà arrivare? «Molto lontano. Napoli e Fiorentina sono le più forti del campionato, comunque quelle che giocano meglio. Se Sarri resiste in difesa, questo è l’anno buono». Questa è l’intervista realizzata dai colleghi de Il Mattino.
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