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FOTO – De Laurentiis: ”Scudetti? Ne vorrei vincere tanti ma va cambiato il calcio. Sullo stadio…”

"Sono ad un bivio: investire nel settore giovanile o creare una squadra in Serie C per valorizzare i giovani della Primavera"

Come previsto, arriva anche Aurelio De Laurentiis nel dibattito “Il calcio si fa a mare” durante l’evento “La Repubblica delle Idee”. Ecco quanto dichiarato dal presidente del Napoli:

L’avrebbe preso Zola? Io a quei tempi del calcio non capivo nulla. Quando mi dissero che il Napoli era fallito quasi non ci credevo. Nel ’99 cercai di comprarlo con un assegno di 120 milioni della Banca del Lavoro, di nascosto da moglie e figli preparai l’attacco al Napoli. Erano trentadue assegni, provai a prenderlo e mia moglie mi disse che ero pazzo ma io ho una passione incredibile per la napoletanità. Questo mondo del pallone poi mi affascinava parecchio, sempre in quegli anni poi Veltroni cambiò il calcio, si cominciò a parlare di S.P.A. e quindi scelsi di prenderlo. Non mi pento mai delle mie azioni, so che ho perso terreno in Usa a causa del Napoli ma ne è valsa la pena. Un futuro da sindaco di Napoli? Non mi permetto di parlare, certo che se vedi Palazzo Reale resti disarmato da come sia trattato male. Non credo che ci siano piazze così al mondo. Primo tuo scudetto o futuro da sindaco? E’ ovvio che vorrei regalare tanti scudetti a questa gente ma prima va cambiato il calcio, altrimenti si lavora ad armi impari. Quando mi hanno assegnato il Napoli, ho pagato 32 milioni solo per un pezzo di carta, mi dissero solo che mi facevano ripartire dalla C e non dalla B. Così io sono dovuto andare in posti come Martina Franca, dove mi hanno anche sputato. La Federcalcio è vecchia, per anni si è portata avanti la legge 91 del 1981. Se usiamo le compagini associative per fini solo politici e non anche sportivi, non andiamo da nessuna parte. La legge Melandri è un altro provvedimento sbagliato. Platini? Questo sistema è sbagliato, non capisco perchè si ostini con l’Europa League. Stadio? E’ passata una legge monca, i club ci dovrebbero assegnare gli stadi ma se non sei competitivo in Europa, come si può pensare d’investire 200/300 milioni per una struttura di questo tipo. Qui non si tratta solo fare di un restyling del San Paolo ma di procedere alla riurbanizzazione del quartiere. Questa è una città bellissima ma che andrebbe profondamente cambiata. Il sig.Abete è un amico, non mi vorrei scagliare contro di lui ma io mi limito a constatare che appartiene al passato, forse avrà studiato dai Gesuiti dove c’è una convinzione punitiva e succede che devi cercare di rendere le cose facili, non difficili. Il problema della Federcalcio è che le rende difficili, impossibili. Io ho chiamato Macalli che cura la serie C, gli ho detto che potrebbe fare due gironi, le due che vincono si giocano la promozione con l’ultima della B, che dovrebbe essere a sedici squadre come la A. Così si potrebbero giocare meglio la Coppa Italia, i trofei europei, dare di più alla Nazionale che ci dà pochissimi soldi, ci mette a rischio i giocatori che se s’infortunano c’è un’assicurazione relativa, ottenuta lottando con il coltello tra i denti e poi dà i premi ai calciatori che dovrebbero stare lì per lottare per la Nazione. I soldi dovrebbero darli a noi che facciamo crescere i giocatori, Insigne mica l’ha fatto crescere Abete. A Barcellona, al Real Madrid non manca nulla, il Milan di quindici anni faceva il fatturato più alto d’Europa, ora è stato superato proprio dai due principali club spagnoli. Stavo pensando di acquistare un club in Inghilterra o negli Stati Uniti d’America, negli Usa sono rimasto molto male perchè alcuni personaggi hanno fatto le licenze a numero chiuso portando a centomila dollari il prezzo. Mi volevano far comprare il Miami, poi ho pensato che lì sono tutti italiani e allora era meglio rimanere lì. In India, dove il cricket è sempre stato dominante, si cominciano a riempire anche gli stadi, anche in Cina ho provato ad andare ma poi ho capito che non potevi cambiare il portiere e, quindi, ho pensato che era meglio far maturare prima i cinesi. Gli stadi si riempiono, ma non c’è ancora la cultura televisiva. Stanno investendo anche nel cinema, hanno costruito negli ultimi quattro anni ventimila schermi, sono diventati più forti degli Stati Uniti ma televisivamente stanno ancora indietro. Giocatori dall’Inghilterra per il Napoli? E’ difficile portarli in Italia perchè le loro fidanzate si spaventano a sentire i media che parlano di camorra, emergenza rifiuti, terra dei fuochi. Il calcio italiano tornerà a grandi livelli? Se la Lega si scinderà completamente dalla Figc rifondando tutto. Renzi ha parlato di rivoluzione totale, bisogna cambiare il sistema Paese. Lavori a Castelvolturno? Ho messo sul tavolo un milione di euro, ho costruito una piscina coperta, ho potenziato le palestre e gli uffici. Adesso mi trovo ad un bivio: investire nel settore giovanile dove, però, c’è un entroterra fatto di tanto caos e di tante cose complesse e complicate, d’interessi incrociati o fare una squadra di Serie C dove far crescere quelli della Primavera? Tu sai che controllo circa ottantamila fatture all’anno, io non metterei mai una società di C nelle mani di chiunque. Non si può demandare, bisogna avere bravissimi collaboratori ma anche avere la capacità e la volontà di intervenire in gamba tesa per sanare delle situazioni. Acquisti? Abbiamo una ventina di giocatori che rientreranno in casa, dobbiamo gestire le comproprietà. Benitez è passato dalla difesa a tre a quella a quattro, abbiamo cambiato schema di gioco, ora dobbiamo perfezionarlo. Abbiamo comprato Koulibaly, Mascherano può venire solo in prestito nel caso in cui non trova spazio al Barcellona, io non partecipo ad aste. Scudetto? Tutti nella vita vogliamo primeggiare ma voi date troppa importanza ad una cosa effimera. E’ molto bello sognare il tricolore ma rimanere tra i primi è fondamentale, vincere per fallire e metterci vent’anni per risorgere penso sia un grossolano errore. Non aver mai fatto aspettare un giorno per gli stipendi dalla C alla A è motivo d’orgoglio, non ci siamo mai create delle giustificazioni. Se avessi i soldi della Juventus vincerei anch’io. Il campionato italiano è diventato minore per colpa della Melandri. Bisognerebbe dire ad Abete che bisognerebbe sviluppare i calciatori italiani in A e B piuttosto che limitare gli extracomunitari, così ci tarpa solo le ali”

Ecco alcune foto dell’evento:

De Laurentiis Zola Corbo Marrese copia

de laurentiis zola e corbo copia

De Laurentiis e Corbo copia

 

Dai nostri inviati Antonio Balasco e Francesco Pugliese

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