Eugenio Fascetti come sempre è chiaro e tagliente con le sue affermazioni. Sul piano tattico e sui comportamenti dei giocatori. Quando parla del successo della Lazio nel derby non ha dubbi: “E’ stata la vittoria della rivincita sul possesso palla. La Roma per sessanta minuti ha avuto il possesso palla, la Lazio per trenta. La squadra di Inzaghi ha giocato con una bella difesa, col catenaccio e col contropiede micidiale. Ed ha vinto così, non per la prima volta. E’ il gioco che rende di più. Il tiki-taka lo lascio agli altri…. A cosa mi serve il possesso palla?”
E’ stato un derby che ha rischiato di essere condizionato dal rigore concesso a Strootman…
“Allora: si dice che gli stranieri siano più sportivi dei nostri. Nel girone d’andata Strootman, sempre nel derby, era stato squalificato per due giornate per aver simulato. Ma poi la squalifica gli fu tolta… Ecco, adesso gli darei sei mesi di squalifica: e’ stata una cosa che non esiste al mondo. Al tempo stesso mi chiedo a cosa serva l’arbitro di porta. In generale nell’ultima giornata gli arbitri hanno fatto piangere”.
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