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Ex Napoli, Pià: “L’amore verso Napoli e quella maschera di Spiderman”

Tu, tu, tu. Il telefono squilla, forse avrà da fare? E invece no. Eccolo qui Inacio Piá, puntuale e simpatico: “Ciao grande!” Subito confidenza e via, si inizia a parlare. Oggi a Varese, in Eccellenza pronto a (ri)partire: “Ho scelto questo progetto perché voglio riportare la città dove merita di stare – racconta l’attaccante ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – ha lottato anche per andare in Serie A, è una sfida da vivere. Negli ultimi anni ho acquisito esperienza, aiuto i più giovani. Pensa, mi ascoltano pure!”

Sorride Inacio, come ha sempre fatto. Italiano perfetto e parlantina svelta. Nel profondo, però, resta l’influsso brasiliano. Tanti anni fa l’arrivo in Italia, faccia pulita e valigia piena di aspettative.Bergamo, città nuova e tanta nebbia. E all’inizio, come sempre, tante difficoltà: “Ti dico la verità, è stata dura. Feci un torneo in Brasile, l’Atalanta mi notò. Non ci pensai due volte ad accettare. Ma i primi anni sono stati duri, non è mai facile lasciare il proprio paese e trasferirsi dall’altra parte del mondo. Lasciando anche la famiglia. Oggi però posso solo ringraziare l’Italia, mi ha dato tanto.”

Zingonia, le dritte di Fermo Favini, allenamenti con la prima squadra. Infine, i consigli dei più esperti: “Ho giocato con Doni, successivamente anche con Pazzini e Montolivo. Ricordi i primi tempi in cui mi allenavo con loro, c’era anche Massimo Carrera. Mi hanno dato una grossa mano, come dimenticarli!”

Infine però, la voce inizia a tremare. Sospiri e chissà, anche un po’ di commozione. “Napule è mille culure…” diceva Pino Daniele. E Pià, a modo suo, li ha visti tutti. Dalla C1 alla Serie A, dal calvario alle Coppe Europee. Tanti momenti vissuti da protagonista. Sempre col sorriso, esultando allaJohn Cena. Linguaggia e palla in rete. Ricordi indelebili e un po’ di saudade. Nostalgia di quei colori sempre nel suo cuore: “Quella di Napoli è stata la parentesi più bella – racconta Pià – i migliori anni della mia carriera. E’ stato un periodo che mi ha segnato, siamo stati protagonisti della scalata dalla C alla Serie A. Ancora oggi i tifosi mi fermano per strada, sono contento. Ho lasciato un segno in una città importante, questo mi rende orgoglioso. Reja? Ha fatto 70 anni, non lo sento da un po’. Ma penso di andarlo a trovare, io abito a Bergamo, lui allena l’Atalanta. Farò un salto a Zingonia dai…”

Infine, un aneddoto particolare: tutti sanno che Inacio è un grande amante dei fumetti, in particolare Spiderman: “Ragazzi, se segno domenica mi metto la maschera eh…” dichiara lui. “Si figurati, non hai il coraggio” gli rispondono i compagni. “Vedrete, vedrete…” detto, fatto. Maschera nel calzino, rete al Martina e via sotto la curva, con tanto di maschera speciale: “Ancora oggi la gente se lo ricorda – svela Pià – i compagni non credevano che l’avrei fatto e invece li ho stupiti. La verità è che a Napoli ho lasciato un pezzo di cuore. Posso soltanto ringraziare i tifosi, mi hanno dato tanto”.

Tanti compagni poi, su tutti Montervino. Inseparabili i due, con quest’ultimo pronto a nascondersi nella cesta dei panni sporchi per fare qualche scherzo: “Siamo stati 4 anni in camera insieme, mi ha dato una grande mano. Anche con la famiglia (moglie e due figli per l’attaccante ndr), siamo legati, mi sento spesso. Stesso discorso per Zuniga, Paolo Cannavaro, anche Hamsik e Lavezzi.Sono stati bei momenti”. E il record? Primo giocatore ad aver giocato e segnato in tutte le categorie? “Me lo tengo stretto, sono orgoglioso”.

Dopo aver girovagato un po’ tra Italia e Grecia (un paio di mesi al Larissa), Inacio riparte daVarese: “Vogliamo vincere il campionato e salire subito in D. La squadra è forte, anche l’allenatore, ce la metteremo tutta”. E allora via, in bocca al lupo. E chissà se in quel calzino, al prossimo gol, ci sarà una nuova maschera.

fonte: gianlucadimarzio.com

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