La redazione di IamNaples.it vi ha raccontato anche quest’anno lo stage “Regalati un sogno” tenutosi al “Pastena” di Battipaglia. E’ il momento di formulare un bilancio e lo facciamo con Alessandro Santaniello, osservatore per il Cesena nella Regione Lombardia e collaboratore dell’agente Domenico Mafrica, organizzatore dell’iniziativa “Regalati un sogno”
Lei ha partecipato allo stage “Regalati un sogno”, sia nella scorsa edizione a Sant’Antonio Abate che quest’anno a Battipaglia. Che impressioni ha avuto della manifestazione?
“Ho avuto la fortuna di assistere ad entrambi gli eventi, portando alcuni ragazzi dal Nord per far conoscere loro la realtà del Sud. A Sant’Antonio Abate lo stage è stato molto importante, c’erano tanti osservatori di club di serie A e B; la manifestazione ha rappresentato un bel trampolino di lancio per i giovani calciatori. A Battipaglia, rispetto a Sant’Antonio Abate, si sono aggregate società professionistiche che nella prima manifestazione non erano presenti; questo dato mostra la crescita del progetto “Regalati un sogno””.
Dal punto di vista organizzativo, nota delle differenze tra il Nord e il Sud?
“Al Sud ho notato che c’è una grande voglia di fare calcio, c’è una passione che non è paragonabile a quella del Nord. Io ho la fortuna di conoscere entrambe le realtà. Ho portato alcuni ragazzi del Nord Italia a Battipaglia perché ho voluto che conoscessero la realtà del Sud, vivessero un appuntamento del genere non molto frequente al Nord. Queste giornate per loro sono importanti soprattutto per socializzare. Lo stage è importante per creare una sintonia tra i ragazzi, ma anche per valorizzarli dal punto di vista calcistico”.
Nell’agenzia dove lavora con Mafrica ci sono calciatori interessanti che in un futuro possono essere i nuovi Insigne ed El Shaarawy?
“Me lo auguro davvero, le posso dire che dalla manifestazione di Sant’Antonio Abate sono stati valorizzati un bel po’ di calciatori interessanti, che poi sono andati in club professionisti. A Battipaglia il livello qualitativo si è alzato ancora di più. E’ stato visionato Federico Bartezagli, centrocampista centrale classe ’97 della provincia di Milano e quattro società professionistiche l’hanno visto in più di una circostanza. Hanno impressionato anche il centrocampista centrale Mirko Silvestri di Ferentino, in provincia di Roma e Giuseppe Carriero, esterno destro d’attacco che ha più volte pensato anche ad una carriera all’estero, visto che l’agenzia che lo segue lavora molto con i campionati stranieri”.
Il nostro portale IamNaples.it è molto attento alle vicende del settore giovanile del Napoli. Secondo lei cosa manca per essere competitivi con i top club italiani?
“Se devo essere sincero, al Napoli non manca la competitività con le altre società del Nord, anzi posso dire che c’è molto equilibrio. Il club azzurro per me è superiore per la valorizzazione del giocatore italiano, ha meno stranieri nel vivaio rispetto per esempio ad un club come l’Inter. Al Sud si valorizzano molto di più i giovani talenti. Mi fa piacere poi che anche il Cesena segua la stessa linea. Se si punta sempre sugli stranieri, è inevitabile poi che si mettano in difficoltà le nostre Nazionali. Il Napoli da questo punto di vista è più competitivo delle milanesi, anche se i risultati non sempre dicono ciò”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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