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ESCLUSIVA – Iezzo (All. Avellino Primavera): “Domani punteremo sulle motivazioni. Sogno d’allenare il Napoli, su Sarri e Reina dico che…”

"Non bisogna aver giocato a calcio per essere un grande allenatore, ho ancora tanta esperienza da fare per riuscire ad arrivare a certi livelli. Scudetto al Napoli? E' un obiettivo possibile"

Dal 2005 al 2011 ha difeso la porta del Napoli diventando uno dei simboli protagonisti del ritorno degli azzurri nel calcio che conta, Gennaro Iezzo dallo scorso settembre sta rivestendo i panni dell’allenatore della Primavera dell’Avellino. Il portiere della scalata del Napoli dalla C all’Europa è stato un’icona per la maglia azzurra. Sabato Iezzo e il suo Avellino affronteranno la Primavera di Saurini nel match valido per la sesta giornata di campionato. La redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva Iezzo alla vigilia del derby in programma domani alle 14:30 al complesso sportivo di Sant’Antimo:

Dopo cinque gare, il suo Avellino ha totalizzato solo un punto forse proprio nella gara più difficile disputata contro la Roma: se lo aspettava quest’inizio così complicato?  Quali miglioramenti si aspetta dal suo gruppo?

Dal punto di vista del gioco la mia squadra a tratti ha fatto bene portando a casa l’unico punto contro la squadra più forte d’Italia ma c’è ancora del lavoro da fare per strappare altri risultati importanti. Ho assunto la conduzione tecnica di questa squadra ad una settimana dall’inizio del campionato e dal punto di vista del gioco credo che sicuramente miglioreremo col tempo”

Nella sua formazione compaiono diversi ragazzi classe 98’, fra cui l’attaccante ex Salernitana Almetti, il capitano De Feo oltre a ragazzi provenienti dall’estero come il senegalese Cheikh e l’albanese Puka: quali tra loro ha buone possibilità di poter sbarcare nel calcio professionistico secondo lei?

 “Credo che la maggior parte di questi ragazzi hanno la possibilità di diventare un giorno professionisti. Ma nel mondo del calcio secondo me le motivazioni sono la base di tutto ciò che si fa. Tecnicamente sono ragazzi pronti, è chiaro che dal punto di vista tattico devono ancora acquisire quella solidità tale da farli maturare e crescere progressivamente. Oltre questi nomi ci sono ancora tanti altri giocatori che hanno buone possibilità di sbarcare in squadre professionistiche“

Uno degli elementi di maggiore qualità della sua formazione è sicuramente l’attaccante Enrico Ventola. Che prospettive ha secondo lei questo ragazzo? E’ soddisfatto del rendimento avuto finora?

“Questo ragazzo ha delle qualità importanti. Sa far bene l’ala di centrocampo oppure l’attaccante esterno e nel calcio di oggi in questo ruolo bisogna saper interpretare bene anche la fase di non possesso per diventare un giocatore completo. Lui ha la fortuna di avere una condizione fisica importante, è capace di correre per tutti i novanta minuti riuscendo appunto a far bene anche la fase di non possesso, e ciò è importante al di là delle qualità che un giocatore può avere”

Sabato affronterete la Primavera di mister Saurini in piena crisi di risultati, con gli azzurrini che fino ad oggi  non hanno conquistato nemmeno una vittoria: come pensa di interpretare la gara e come pensa di contrastare le qualità degli avversari?

“Sicuramente le squadre quando vengono da risultati non positivi risultano sempre più arrabbiate. Il Napoli vorrà di certo fare risultato, dunque ci apprestiamo a calarci in una partita difficile. Però noi cercheremo di affrontare la gara come abbiamo fatto in altre circostanze poiché nel nostro girone ci ritroveremo spesso a giocare con squadre forti come Roma, Lazio, Palermo, Empoli o Napoli, squadre che hanno alle spalle anni di esperienza e di lavoro. Al di là di chi scende in campo dovremo avere la mentalità giusta nell’approccio alla gara”

Come imposterete la partita? Avrete un atteggiamento più proteso sulla fase difensiva per poi sfruttare gli spazi concessi dal Napoli oppure ve la giocherete a viso aperto? 

“Queste sono aspetti che stiamo provando in settimana durante gli allenamenti. Ma mi ripeto: al di là di come vogliamo affrontare la partita, dobbiamo avere grandi motivazioni perchè affrontiamo una squadra davvero forte“

Lei ha difeso la porta degli azzurri dal 2005 al 2011 diventando un simbolo della rinascita del club, guadagnandosi la stima della tifoseria azzurra: spera un giorno di entrare a far parte della società in un ruolo tecnico? Ci sono stati dei contatti in tal senso in passato?

“No, in passato non ci sono stati. Giustamente mi piacerebbe perché d’altronde il Napoli è la squadra per cui ho tifato da sempre fin da bambino e dove ho avuto la fortuna di difenderne la porta fino a qualche anno fa. Questo è un discorso che magari più in là può riaprirsi, naturalmente la speranza di una chiamata dalla società c’è sempre ma oggi penso solo all’Avellino, squadra che mi ha dato la possibilità di iniziare questo percorso come allenatore”

Il Napoli di Maurizio Sarri sta cavalcando l’onda dell’entusiasmo grazie a questo filotto di risultati conseguito nell’ultimo periodo: si può davvero ambire allo scudetto quest’anno oppure l’obiettivo realistico è la qualificazione in Champions League?

“Credo che il Napoli  visto nelle ultime gare può tranquillamente giocarsi le proprie carte per vincere lo scudetto. Però tutto dipende dalla condizione fisica di questa squadra perché i giocatori corrono molto in mezzo al campo. Tuttavia sono felice per Sarri perché è arrivato al Napoli un po’ bistrattato, ma sta facendo la differenza con il lavoro sul campo. E’ una persona seria, non è monotematico e può far davvero grossi risultati”

Nel calcio moderno un portiere capace di trasmettere sicurezza al proprio reparto difensivo può essere un valore aggiunto per una squadra, in tal senso Pepe Reina si sta dimostrando come il vero e proprio trascinatore di questo Napoli targato Maurizio Sarri: quanto valore ha lo spagnolo nel gruppo, anche alla luce dei grossi passi in avanti fatti dai difensori in termini di prestazioni?

Credo che il Napoli abbia in porta uno dei portieri più forti al mondo. Pepe ha un passato straordinario, ed il curriculum penso che parla per sé. Nel calcio secondo me la spina centrale di una squadra è rappresentata dal portiere, dal centrocampista e dall’attaccante ed oggi il Napoli ne ha di questi giocatori. Pepe Reina sa giocare bene anche con i piedi, questa è una qualità determinante, che gli permette di mettere una pezza quando ce n’è bisogno. Rispetto all’anno scorso gli stessi difensori centrali con gli cui azzurri giocano stanno traendo giovamento da una personalità del genere perché Pepe indica e guida sapientemente i propri compagni. Tuttavia oggi il Napoli ha un allenatore che dal punto di vista tattica guarda anche la virgola e oggi giorno lavorare in questo modo è importantissimo. Vedere il Napoli muoversi con il giusto sincronismo, con una linea difensiva che riesce a fare una molla così bene è davvero uno spettacolo”

Lei sta rivestendo i panni dell’allenatore della Primavera dell’Avellino, ma qual è il vero sogno nel cassetto per Gennaro Iezzo?

“Chiaramente il mio sogno è un giorno allenare il l Napoli, ma naturalmente per adesso resta nel cassetto. C’è bisogno di tanto lavoro, questa è una nuova avventura per me e ho ancora da imparare tanto facendo esperienza. Non bisogna aver giocato a calcio per essere un grande allenatore, quindi ho bisogno ancora di tanta esperienza per riuscire ad arrivare a certi livelli”

A cura di Gilberto D’Alessio

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