Danilo, hai già ventidue anni, però hai già vissuto una carriera da raccontare? Ce ne parli? Sei nato a Caivano, in quale scuola calcio hai cominciato?
“Ho cominciato con lo Sporting Caivano molto presto come tutti gli innamorati del pallone. Il calcio nella mia famiglia è sempre stato visto bene; mio nonno era il custode del Campo Sportivo Comunale “Ernesto Faraone”, lo storico terreno di gioco della Caivanese. Mia madre giocava a calcio femminile a livello amatoriale, vi racconto una curiosità, poteva anche approdare a qualche compagine di livello professionistico, ma mio nonno era molto geloso di lei e non la fece mai andare”
Danilo, i primi provini e la tua ascesa verso il calcio professionistico?
Carmine Tascone della Damiano Promotion notò me e mio fratello gemello, Dario, anche lui esterno destro con caratteristiche però più difensive e con la propensione a giocare anche nel ruolo di difensore centrale e che attualmente milita nella Triestina. Facemmo un anno alla Damiano Promotion, poi andammo alla Salernitana, dove abbiamo disputato tre stagioni, nei Giovanissimi e negli Allievi Nazionali. Dopo il fallimento della società granata, l’allora direttore sportivo della Salernitana Coscia ci propose la Fiorentina, che noi preferimmo anche al Chelsea per la serietà del progetto viola e per il rapporto leale che avevamo con Coscia.
Che ricordo hai dell’esperienza alla Fiorentina?
Un bel ricordo, soprattutto per la prima stagione con la Primavera, dove sia mio fratello che io eravamo molto considerato dall’allenatore Cadregari. Perdemmo la finale scudetto contro la Juventus. Nel secondo anno, invece, uscimmo agli ottavi delle fasi finali contro il Palermo. In quel momento arrivò la separazione con mio fratello, che la Fiorentina decise di non tenere.
Io rinnovai il contratto per un anno, mentre lui andò al Lecco, diretto proprio da mister Cadregari, in Lega Pro. Io volevo fare un’esperienza nei campionati professionistici e a Gennaio fui ceduto al Potenza, dove rimasi sei mesi, fino a fine stagione. Riguardo a mio fratello, sarebbe bello ritornare insieme.
Danilo, poi è arrivato il ritorno in Campania, alla Juve Stabia. A Castellammare ti sei consacrato?
La Fiorentina nell’estate del 2009, dopo i mesi vissuti a Potenza, mi ha ceduto in prestito alla Juve Stabia. A Castellammare c’era il direttore sportivo Enrico Coscia, che a Gennaio decise di acquisire la metà del mio cartellino e ci riuscì anche grazie all’amicizia che lo lega a Pantaleo Corvino. Io feci un bel campionato, disputando moltissime partite, ma purtroppo arrivò la retrocessione in Seconda Divisione. Cominciai la stagione seguente nella vecchia C2, poi a Gennaio il direttore sportivo del Torino Petrarchi decise di portarmi sotto la Mole. Il Torino mi acquistò in comproprietà e lo scorso anno ho disputato ventidue partite ed abbiamo sfiorato la promozione in serie A nei play-off contro il Brescia. Nell’ultima sessione di mercato c’è stato il forte interesse dell’Udinese, ma la Juve Stabia aveva promesso al Torino l’altra metà del cartellino e così sono un giocatore della società granata a titolo definitivo.
Danilo, ci racconti cosa hai provato nelle tre presenze con l’under 21?
Si, ho provato una grande emozione. Abbiamo disputato due ottime partite, spero di continuare così e di avere altre opportunità con la maglia azzurra, a partire dal play-off contro la Bielorussia dell’8 e 12 Ottobre, e poi naturalmente spero di andare con la squadra alle fasi finali degli Europei di categoria.
Danilo, ma dicci che il tuo sogno è sempre la maglia del Napoli?
Come tutti i napoletani, sogno di indossare la maglia azzurra, però non sono mai stato contattato da nessun dirigente del club partenopeo, né durante i miei trascorsi giovanile né recentemente per la prima squadra. Mi trovo bene a Torino ed anche con il tecnico Lerda
Chiudiamo quindi sulla stagione del Torino: un inizio un po’ stentato?
Abbiamo pagato un po’ la stanchezza e non stiamo ancora benissimo a livello fisico, però siamo in ripresa, come dimostra la recente vittoria contro il Sassuolo. Domani abbiamo il derby piemontese contro il Novara, speriamo bene.
Intervista a cura di Ciro Troise
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