Siamo negli ultimi giorni del 2012 ed è il momento di fare un bilancio sulle squadre sponsorizzate Carpisa Yamamay con il presidente Lello Carlino che ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva spaziando dal calcio al pallanuoto, dall’Ischia all’Acquachiara, passando per la Carpisa Napoli Yamamay.
Presidente Carlino, si aspettava una crescita così repentina della Carpisa Napoli Yamamay pur essendo una neopromossa?
“Me lo aspettavo, tu che ci segui da molto tempo conosci il valore del lavoro del dg Italo Palmieri e del segretario Lello Riccio; in questi anni non mi hanno mai deluso. Sul piano del gioco sto vedendo cose positive da parte della squadra, le prime partite purtroppo non mi sono piaciute, le ragazze hanno accusato il salto di categoria ma da 4-5 gare si vede una Carpisa davvero in ottima condizione. Quando s’incontrano squadre esperte o che hanno in rosa giocatrici che militano in Nazionale si può incappare in qualche sconfitta, però, le nostre calciatrici scendono sempre con il piglio giusto e con la volontà di far bene, non posso fare altro che essere contente di loro”.
Sabato prossimo al “Collana” ci sarà l’esordio della giapponese Emi Yamamoto. Cosa ti aspetti da questa giocatrice?
“Sicuramente Emi è una giocatrice importante, ci darà un tocco d’esperienza utile per il prosieguo della stagione. Oltre alla giocatrice giapponese, aspettiamo il ritorno di Penelope Riboldi, un’altra calciatrice dalle grandi capacità tecniche e, come ho sempre detto, nel girone di ritorno ci divertiremo ancora di più”.
In questi giorni il Calcio Napoli è colpito dal caso Gianello, un filone della vicenda calcioscommesse?
“L’aspetto più bello del calcio femminile è proprio che nessun presidente pensa che possano accadere queste cose. Si vive lo sport in maniera serena, ci sono altri valori, chi viene a giocare nel calcio femminile lo fa esclusivamente per la passione, perciò non mi pongo proprio il problema. Lo sport in rosa meriterebbe di avere maggiore ribalta, per i sacrifici che calciatrici, dirigenti ed allenatori fanno ogni giorno. Mi piacerebbe rivedere l’attaccamento alla maglia dei calciatori di cinquant’anni fa come i vari Mazzola, Rivera, Juliano. Il caso Gianello è solo un esempio di come il calcio maschile stia sempre perdendo di più il contatto con i veri sportivi”.
Spazio alla pallanuoto. Ci racconti il segreto dell’Acquachiara che tiene testa alle grandi?
“Il proprietario dell’Acquachiara Franco Porzio è un uomo di sport che sa tenere in pugno l’impresa; tu sai bene che a Napoli tutto ciò non è semplice. Siamo un esempio nella gestione virtuosa dei conti, come non avviene invece nelle altre compagini campane come la Canottieri, la Rari Nantes e lo stesso Posillipo, società in grandi difficoltà economiche. Franco sta facendo un ottimo lavoro con un gruppo giovane e fra tre anni l’Acquachiara dirà la sua nel panorama della pallanuoto italiana ed internazionale”.
Come giudichi il lavoro in panchina di mister Maurizio Mirarchi nella compagine campana?
“E’ un tecnico che crede molto nei giovani, lui e il presidente Franco Porzio hanno capito che l’unica strada per risanare il budget è puntare su elementi giovani italiani e stranieri come Kovacs e Toth e fino ad adesso i risultati sono abbastanza positivi”.
Domenica l’Ischia ha battuto il Foggia, una nobile decaduta. Si può definire questa vittoria un passo importante verso la Lega Pro?
“Quella contro i pugliesi forse è stata la partita più difficile che l’Ischia ha giocato in casa e il fatto che si sia vinto è un ottimo segnale. Stiamo portando avanti un progetto, abbiamo l’intenzione di costruire un nuovo stadio, e con questi introiti creeremo negli anni una compagine sempre più competitiva. Stiamo proseguendo sulla buona strada, i risultati ci danno ragione e bisogna continuare così”
Riguardo al nuovo stadio si partirebbe subito con la promozione in Lega Pro?
“Si tratta di un progetto basilare, in questo sport non ci sono molti Moratti e Berlusconi, io sono un piccolo imprenditore che ama il calcio, proseguo con passione, ma per andare avanti ho bisogno di un forte sostegno da parte delle istituzioni, altrimenti si è costretti a lasciare”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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