Con la rubrica “La telefonata”, dedicata alla scoperta del cammino professionale di illustri colleghi e personaggi, oggi approdiamo nella Ssc Napoli, intervistando l’addetto stampa Guido Baldari, che può vantare una carriera molto interessante.
Il personaggio di questa settimana è Guido Baldari, attuale responsabile dell’ufficio stampa della S.S.C. Napoli. La sua lunga carriera di giornalista lo ha visto impegnato come inviato speciale a Italia ‘90, nel 1991 ai ” Giochi del Mediterraneo” ad Atene, nel 1992 per le Olimpiadi a Barcellona, nel 1994, segue i Mondiali di Nuoto a Roma, nel 1995 segue i Mondiali di Scherma in Germania e nel 1997 sempre i Mondiali di Scherma a Città del Capo in Sud Africa. Eccolo ai nostri microfoni.
Con quale testata ha iniziato la sua carriera?
Ho collaborato con “Il Mattino” facendo delle sostituzioni estive oltre ad aver scritto per “Sportsud” e “Sport del Mezzogiorno” testate sportive del “Mattino” stesso. Anche se la mia carriera giornalistica ha avuto inizio nel 1984, quando ho ricoperto il ruolo di addetto stampa della squadra di pallamano CIERRE Scafati.
Fu una stagione fortunata in quanto la squadra proveniente dalla serie A2, vinse lo scudetto.
Ha lavorato solo per la carta stampata o anche per reti radiofoniche e televisive?
Nel 1987 ho lavorato presso l’agenzia stampa “Rotopress” a Roma dove sono rimasto per tre anni, per poi ritornare a Napoli dove divenni responsabile dei servizi della sede napoletana. Nel 1999 ho invece ricoperto il ruolo di responsabile della redazione dell’agenzia stampa ” Chilometri”. Solo qualche rara volta ho fatto qualche servizio per delle trasmissioni televisive.
È diplomato? È laureato?
Mi sono diplomato all’istituto tecnico commerciale e subito dopo mi sono iscritto alla scuola di giornalismo di Urbino, ma, purtroppo, per questioni familiari, non sono riuscito a concludere il biennio.
Come è nata la sua passione per il giornalismo?
In realtà, in me è nata prima la passione per lo sport e poi quella per il giornalismo. Infatti sin da bambino praticando nuoto, calcio, sci, tennis nasceva in me la voglia di raccontare ciò che accadeva proprio come fanno i cronisti di professione.
Ha mai avuto modelli a cui ispirarsi?
Come giornalista mi è sempre piaciuto Claudio Gregori de “La Gazzetta dello Sport” e come sportivi ho sempre ammirato Gigi Riva e Diego Armando Maradona per il calcio, Alberto Tomba per lo sci, i fratelli Abbagnale per il canottaggio e per il tennis Jimmy Connors.
Quando ha assunto il ruolo di responsabile dell’ufficio stampa della S.S.C. Napoli?
Il 28 ottobre 2004 mi fu proposto questo incarico che io accettai con molto piacere memore dell’esperienza positiva e fortunata con la CIERRE Scafati.
Che cosa ne pensa dell’attuale situazione del Napoli?
Non mi va di parlare del Napoli, ma voglio solo dire che questa squadra deve molto alla famiglia De Laurentiis e che è solo grazie al presidente che esiste questa realtà così positiva.
Per concludere, quale è il suo ricordo più bello dei suoi trascorsi da giornalista?
Prima di tutto, ricordo con tanta felicità il triplice fischio finale dell’arbitro alle Olimpiadi di Barcellona del ‘92, che decretò la vittoria dell’Italia nella finale di pallanuoto. Fu un onore per me intervistare i giocatori della nazionale che avevano appena ottenuto la medaglia d’oro.
Un altro bel ricordo è quello che ho della vittoria dello spadista Sandro Cuomo, nella prova a squadre, ai Mondiali di Hessen, in Germania.
Quando mi avvicinai a lui per intervistarlo, iniziò a piangere, sapendo di aver vinto l’oro, io allora l’abbracciai e decisi ovviamente di rimandare l’intervista.
Ed infine, come dimenticare la festa del ritorno in serie A del Napoli, che organizzarono quando già ero responsabile dell’ufficio stampa. Quella fu una vittoria anche per me
Intervista a cura di Alessia Fraiese
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