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Ernesto Bronzetti: «Napoli, è Cavani il primo acquisto Avrei preso Palacio»

Il manager: abbordabili gli obiettivi in Germania intoccabili gli spagnoli

L’uomo mercato, il numero uno, quello che sa tutto del mercato spagnolo, di quello italiano, dei movimenti di grandi e piccole. Ernesto Bronzetti il grande conoscitore di trattative di calcio internazionale, quello che non sbaglia un colpo, anche nelle previsioni.
Ha indovinato anche su Lavezzi, il Pocho è ormai a un passo dal Psg…
«Sì, era la destinazione più probabile, anzi per me quasi certa. In questo momento il Psg può affondare colpi importanti».
La partenza del Pocho che effetto può avere per il Napoli?
«Dispiace sempre che un giocatore importante come Lavezzi possa lasciare il campionato italiano. Il Napoli lo sostituirà in maniera adeguata. Io avrei preso Palacio, un grande attaccante che è finito all’Inter».
L’intenzione del Napoli è di rinforzarsi in difesa e a centrocampo?
«Queste sono valutazioni che spettano alla società e all’allenatore. Mazzarri è una garanzia e la sua conferma era il punto di partenza imprescindibile, Bigon è un direttore sportivo capace e competente. Il Napoli opererà sul mercato le scelte migliori».
Qualche nome, Ivanovic e Diarra?
«Non vorrei spegnere le fantasie ma sono due obiettivi quasi impossibili. Prendere giocatori dal Chelsea e dal Real Madrid è impresa ardua perché stiamo parlando di top club a livello mondiale e di ingaggi importanti».
Zabaleta e Kolarov?
«Anche in questo caso parliamo di un top club mondiale, il Manchester City. Sono trattative difficili, più o meno vale lo stesso discorso di Ivanovic e Diarra».
Boateng e Tymoschuk?
«Qui secondo me c’è più margine di ragionamento. Ma è un’impressione ovviamente, la Germania non è la Spagna, sulla Germania lavoro poco».
Cavani resta a Napoli?
«Secondo me sì, resta certamente. E la sua riconferma rappresenta il primo grande acquisto per il Napoli».
Pochi ritocchi, pochi rinforzi ma mirati. La stretegia giusta per puntare in alto?
«Secondo me sì. La base è ottima, c’è un gruppo collaudato, la squadra gioca a memoria, il lavoro di Mazzarri va avanti da tre anni e tutti ormai sono inseriti in un meccanismo collaudato. Tutto ciò rappresenta un vantaggio chiaro per il Napoli su tutte le altre rivali».
Dove può arrivare il Napoli?
«Il Napoli è una realtà del calcio italiano. Gli azzurri sono usciti agli ottavi di Champions e hanno vinto la coppa Italia. L’importante è continuare ad avere gli stimoli per fare ancora meglio. Cioè i successi di quest’anno devono essere lo stimolo a poterne conquistare altri ancora più importanti».
Torniamo al mercato: top player ma anche giovani in prospettiva, dalla Spagna chi si muove?
«Quest’anno si muove poco anche in Spagna. Poi si tratta di una scelta, se punti su un giovane valido paghi di più il cartellino e meno sull’ingaggio. Se punti su un elemento già affermato avviene il contrario: il cartellino costa meno ma c’è da fare i conti con un ingaggio importante».
Giovani in prospettiva, il Napoli terrà Vargas: giusto?
«Giustissimo. Bisogna insistere. Ricordo sempre Henry che ebbe problemi nel primo anno alla Juve, poi esplose altrove. Quindi su Vargas è giusto insistere, bisogna dargli tempo. L’anno prossimo riuscirà a far vedere le sue qualità».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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