Così Andrea Dossena è tornato se stesso, l’esterno che due anni fa aveva conquistato il Liverpool: 10 milioni all’Udinese e il grande salto nella Premier League. Sette mesi fa il rientro in Italia, però la prima fase a Napoli è stata sofferta. Adesso, i sorrisi. E gli applausi del San Paolo, ascoltati martedì sera dopo lo spettacolare gol al Wolfsburg.
Dossena, quanto è cambiata la sua vita in questi mesi?
«Quando sono arrivato, avevo voglia di fare grandi cose con il Napoli, ma ho pagato la cattiva condizione fisica e gli infortuni. Non ho mai perso la fiducia, sapevo di aver soltanto bisogno di mettere benzina nelle gambe e di togliere un po’ di ruggine. L’Inghilterra è un’altra cosa rispetto all’Italia: io ho sempre avuto bisogno di lavorare tanto, mentre una squadra come il Liverpool giocava tre partite alla settimana e tempo per allenarsi in un certo modo non ce n’era».
Visto da vicino, sembra anche più magro rispetto a gennaio.
«Ho perso soltanto un paio di chili. Avevo soltanto la necessità di allenarmi bene, cominciare dal precampionato, per poter offrire prestazioni perlomeno normali».
E i suoi gol: spettacolare quel pallonetto al Wolfsburg, Mazzarri ha trovato un altro bomber.
«Macché, non è il mio mestiere. Gli attaccanti sono altri e tutti di valore: cercherò di mettere questi compagni in condizione di segnare tanto. Mi hanno fatto piacere gli applausi del San Paolo. Conosco la passione dei tifosi, però chiedo al pubblico di non passare dall’esaltazione alla depressione, magari per qualche pareggio in più, com’è accaduto in una fase dello scorso campionato. Ci auguriamo di essere impegnati su tre fronti in questa stagione, le difficoltà non mancheranno e in certi momenti la gente dovrà sostenerci. Come all’Anfield Road, certo. Se i tifosi non ti affossano quando le cose vanno male, più facile è uscire dalle tempeste».
Dove può arrivare il Napoli?
«Partiamo da una certezza: la squadra gioca bene, come si è visto dalla partita con il Cittadella a quella con il Wolfsburg, grazie al lavoro sviluppato in questi mesi con Mazzarri. Quanto è stato fatto rappresenta una base importante e dà tranquillità. Superando i playoff di Europa League e partecipando alla fase a gironi, dovremo verificare la gestione delle tre partite a settimana: cambia tutto sotto l’aspetto della preparazione fisica e mentale, sembra un altro sport ed ecco perché spero che i tifosi ci siano particolarmente vicini, avremo bisogno del loro appoggio per fare grandi cose».
Quanto è stato utile Mazzarri per Dossena?
«Tanto, perché mi ha responsabilizzato e io, quando mi sento importante all’interno di un contesto, do ancora di più. Mazzarri ha cercato di stimolarmi anche sotto l’aspetto psicologico, con quelle battutine, quando le cose non andavano. Ho avvertito la fiducia dell’allenatore, di De Laurentiis, di Bigon, dei tifosi e voglio ricambiarla».
Oggi Prandelli dirama la prima lista di convocati per la Nazionale: speranze di rientrare nel club Italia?
«È il giorno dei sorteggi di Europa League, solo questo mi interessa. Se nella lista ci fossi anch’io, trasferirei in Nazionale le grandi motivazioni che ho per il Napoli».
LA REDAZIONE
Fonte: Il Mattino
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