Pasquale Izzo, capitano della Puteolana, è tra le persone indagate e arrestate a maggio scorso nell’ambito dell’operazione “Dirty Soccer”, l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che indaga su presunti illeciti nei campionati di Lega Pro e Serie D. Izzo ha raccontato al “Mattino” un bruttissimo episodio in cui è stato coinvolto. “Avevo deciso di passare una giornata al mare con la mia famiglia e mia sorella Anna con il marito, venuti da Mantova a trascorrere le ferie a Pozzuoli, quando intorno alle 14 avevo deciso di avviarmi dallo stabilimento balneare dove mi trovavo verso la mia auto parcheggiata in Via Tripergola assieme a mio figlio Angelo di tre anni. Ad un certo punto sono stato avvicinato da un motorino con tre persone, ne ho riconosciuta una perchè l’ho vista spesso allo stadio “Conte” di Arco Felice. La prima cosa a cui ho pensato è stato il mio bambino che ho messo da parte e ho cercato di proteggere cercando di parlare con i tre. Ma loro non mi hanno dato tempo di mediare e mi hanno immediatamente aggredito con pugni e calci, anche quando ormai ero a terra. La cosa che più m’interessava in quel momento era l’incolumità di mio figlio che soffre di problemi d’apprendimento e che ha assistito a tutta la scena ed è tutt’ora scioccato per quello che ha visto ma che per fortuna è rimasto illeso”. Lo stesso Izzo racconta che già venerdì scorso era stato insultato: “Ero in macchina con mia sorella e i nostri figli sempre a Lucrino. Ieri dopo l’assalto sono rimasto a terra e sono stato soccorso da una signora del posto che mi ha visto e che ci tengo a ringraziare perchè oltre a chiamare i miei familiari e si è presa cura di mio figlio. A soccorrere Izzo sono giunti la moglie e gli altri familiari insieme ad un’ambulanza del 118 con cui il giocatore è stato trasportato all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Izzo da circa due settimane è tornato in libertà dopo gli arresti domiciliari. “Quello che mi sento di dire è che sto già pagando, con la giustizia ordinaria per i processi che ho in corso e con il fatto che non gioco più a calcio, per le proposte che ho accettato e incoscientemente e da fesso ma ci tengo a dire che io non sono mai sceso in campo per perdere e ho sempre sudato la maglia della Puteolana. Ma lasciate stare la mia famiglia e i miei figli che sono la cosa a cui tengo di più: non posso andare via perchè ho l’obbligo di dimora a Pozzuoli. Nei prossimi giorni andrò a depositare la denuncia”. Izzo è sposato con Rosaria e oltre al piccolo Angelo, che ha quasi tre anni, ha anche un’altra bambina, Naomi, di cinque anni. Sull’accaduto stanno indagando i Carabinieri della compagnia di Pozzuoli diretti dal capitano Elio Norino. “Izzo ha sbagliato per quello che ha fatto perchè mai il nome glorioso della Puteolana era stato invischiato a livello nazionale nel calcioscommesse – spiega Gennaro Gaudino, presidente del Club Cuore Granata Francesco Serrapica – Quello che però è stato commesso è un gravissimo atto compiuto da delinquenti e non di certo da membri della tifoseria della Puteolana 1902 che si è sempre distinta per lealtà e correttezza e che in 113 anni di storia non ha mai aggredito un calciatore”
Fonte: Pasquale Guardascione per “Il Mattino”
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