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Diego Milito: “Il Napoli adesso è una grande, può vincere lo scudetto. Su Higuain…”

Diego Milito è tornato in Argentina dopo aver indossato in Italia le maglie di Genoa ed Inter. Ha fatto la storia del club nerazzurro, figurando tra i protagonisti principali del “triplete”, ma è stato anche vicino al Napoli nel 2008, quando era ancora in Spagna e giocava con il Real Saragozza.

L’ex attaccante di Genoa ed Inter Diego Milito ha rilasciato un’intervista esclusiva alle pagine de Il Mattino. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it:

A 35 anni qual èl’ obiettivo di Milito?«È il presente, la prossima partita, le tre competizioni da affrontare con il Racing: il campionato, la coppa d’ Argentina e la coppa Libertadores».

Per quante stagioni continuerà a segnare?«Vivo mese dopo mese, anzi giorno dopo giorno. Non saprei dire con esattezza per quanti anni continuerò a giocare perché è un problema che non mi pongo. Sono contento di quello che ho e che faccio: vedremo cosa mi riserverà il destino».

La classifica cannonieri di serie A continua ad avere il timbro argentino anche dopo Milito: ai primi posti ci sono Tevez, Icardi, Higuain, Dybala.«Tevez non può sorprendere: ha esperienza e qualità, ha giocato in grandi club già prima di trasferirsi alla Juventus, un top player a livello mondiale.Higuain ha partecipato ai Mondiali con l’ Argentina ed è un attaccante molto forte.Dybala e Icardi, due giovani, hanno un grande potenziale. Offrono buone prestazioni in un campionato competitivo come quello italiano e sicuramente miglioreranno in futuro».

Conosce bene Higuain, insieme avete partecipato ai Mondiali 2010.«Straordinario attaccante, ragazzo splendido, provo tanto affetto verso Gonzalo. Da giovanissimo ha avuto la possibilità di giocare in un club prestigioso come il Real Madrid e ha fatto grandi cose. Si sta ripetendo in Italia, nel Napoli, una squadra che è riuscita a inserirsi nella lotta per lo scudetto e che prima o poi riuscirà a vincerlo. Higuain ha avuto un ruolo importante anche ai recenti Mondiali».

Gonzalo è il bomber della squadra di Benitez, suo allenatore per quattro mesi all’ Inter, dopo il triplete con Mourinho. «Rafa è un grande tecnico e lo ha dimostrato, attraverso le vittorie, in tutti i club in cui ha lavorato. Il suo Napoli sta facendo benissimo in campionato e anche in Europa».  

Cosa manca al Napoli per vincere lo scudetto?«L’ ho visto poco, per la verità, tuttavia il centrocampo e l’ attacco mi hanno impressionato. Ci sono calciatori di grande qualità, a cominciare da Higuain. La squadra è cresciuta, si è messa sul livello delle più prestigiose e senza dubbio, nei prossimi anni, sarà in grado di vincere lo scudetto».

È vero che anni fa fu vicino alla maglia azzurra?«Se ne parlò, prima del mio rientro dalla Spagna. Accenni di trattativa, tutto qui».

Ha indossato altre due maglie, quelle di Genoa e Inter.«Bellissimi ricordi, sono rimasto legato a quelle squadre. Il Genoa è stato il mio primo club in Europa, mi ha offerto un’ importante chance professionale. Ho imparato tanto in quel gruppo e in quella città. Il triplete dell’ Inter, quello del 2010, ha rappresentato il momento più alto della mia carriera. Non è facile per un calciatore vivere momenti così esaltanti e io ho avuto una simile opportunità: mi considero fortunato per essere arrivato fino ai massimi titoli internazionali».

L’ Inter non è riuscita a ripetersi dopo quel triplete.«Ha cambiato tanto e occorre tempo per assorbire le novità, ma i segnali di ripresa con questo staff tecnico cominciano a vedersi e sono sicuro che l’ Inter riuscirà già nelle prossime settimane a giocare sui livelli che la sua storia e la sua maglia richiedono. Magari conquistando un posto nella prossima Champions League».

Dove può arrivare, invece, l’ Argentina?«Ha già ottenuto un importante risultato nella scorsa estate, partecipando alla finale dei Mondiali dopo tanti anni. Mi auguro che sia possibile conquistare la Coppa America: il gruppo è collaudato, ha maturato un’ eccellente esperienza in Brasile, ci sono grandi calciatori, in particolare a centrocampo e in attacco. La Seleccion sarà protagonista nei prossimi anni».

L’ Italia se la passa meno bene, anche se cinque club sono riusciti a qualificarsi agli ottavi di Europa League.«Ed è già un buon segnale. Il calcio italiano è competitivo: ci sono squadre come la Roma che si stanno avvicinando alla Juventus, leader negli ultimi anni, ele due milanesi riusciranno a rilanciarsi.C’ è una differenza economica rispetto ad altri Paesi ed ecco perché non si acquistano più i grandi campioni. E poi c’ èl’ aspetto delle infrastrutture: bisogna investire in questo settore come accade altrove. Sul futuro della nazionale sono fiducioso perché Conte mi piace, è un allenatore vincente, come dimostrano i suoi successi alla Juve. L’ Italia è venuta meno nell’ ultimo Mondiale ma resta nella storia del calcio».

Chi è l’ erede di Milito? «Non c’ è risposta perché nessun attaccante rassomiglia a un altro, ognuno ha il suo stile».

 

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