«La sfida del San Paolo con il Real Madrid è lontana, testa al campionato». È il monito di Delio Rossi, ex allenatore tra le altre squadre – di Lazio, Fiorentina, Sampdoria e Salernitana. Come si volta pagina dopo il proscenio illustre del Bernabeu? «Andando subito in campo con grande concentrazione e voglia di vincere. Dopo la sconfitta, che ovviamente non avrà conseguenze negative vista la statura dell’avversario, allenatore e giocatori dovranno riprendersi continuando a fare bene in campionato. È il bello del calcio, non serve tanto tempo per riscattarsi. Non è come l’atletica alle Olimpiadi, dove a chi corre i 100 metri occorrono quattro anni per avere un’occasione di rifarsi».
Eppure qualche pensiero al ritorno del 7 marzo già c’è… «Comprensibile che la testa dei giocatori sia anche a quella gara. Ma una volta in campo penseranno solo alla partita di Verona. Del resto sono abituati a giocare ogni tre giorni. Anzi, sarebbe grave se rimanessero ancorati alla Champions: se il Napoli con il Chievo non fa bene, paradossalmente peserà molto di più rispetto alla sconfitta con il Real, che ci può stare». È più facile per il Napoli agganciare il secondo posto in A o eliminare i «galacticos»? «Arrivare secondo in campionato. A quello deve pensare, specie in questa fase della stagione e dal momento che il ritorno della gara con gli spagnoli al San Paolo è previsto tra venti giorni. Ora testa solo alla serie A: se al sorteggio di Champions gli azzurri sono stati sfortunati, avendo pescato una delle squadre più forti al mondo nonostante siano arrivati primi nel girone, in campionato è tutto alla portata. La Roma è forte e gioca bene, ma Hamsik e compagni hanno i mezzi per raggiungere l’accesso diretto alla prossima Champions».
C’è da capire come reagiranno allenatore e giocatori alle sollecitazioni di De Laurentiis. «Penseranno solo a battere il Chievo. Un presidente ha il diritto di dire quello che pensa, ma avrebbe dovuto prima parlarne con il tecnico a quattr’occhi. È vero che alla fine i presidenti fanno sempre quello che vogliono, ma sarebbe stato opportuno dare la possibilità a Sarri di rispondere in privato. E invece ha saputo tutto perché De Laurentiis ne ha parlato pubblicamente. Le parole del presidente non hanno fatto piacere al tecnico e alla squadra, avrà avuto uno scopo diverso ma fatico a capirlo. Comunque i giocatori da veri professionisti devono rispondere con i fatti, iniziando da Verona».
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