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De Laurentiis: ”I progetti sul mercato non cambiano. Europa League? Questa volta partiamo dai sedicesimi…”

"Ho detto ai ragazzi di essere contenti: hanno onorato la maglia e ottenuto l'applauso dei tifosi napoletani"

Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Arsenal. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:

“Sapete che io non ho mai dato valore all’Europa League, la considero una perdita di tempo e di fatturato. Stavolta, però, è diverso: entriamo dai sedicesimi di finale. Non c’è amarezza, abbiamo avuto delle situazioni di emergenza con gli infortuni di Zuniga, Mesto e Hamsik, la partenza di Cavani che vari uomini insieme stanno sostituendo in termini realizzativi. Abbiamo un grande allenatore, io lo vedo nell’intervallo quando carica i ragazzi nello spogliatoio; parlava con tutti i giocatori da vero coach, ha per ognuno un concetto diverso nella sua tecnicalità. Dopo quattro mesi, ciò che conta è che mi sono reso conto di non aver sbagliato l’allenatore e gli acquisti; sono molto soddisfatto. In Italia c’è supponenza negli arbitri e nei giocatori, Benitez è straordinario, non ammette che qualcuno possa essere violento nel gioco, intelligente sì ma il fallo non deve essere una costante. Con Benitez non siamo una squadra provinciale, usiamo più la testa che i muscoli. Ho parlato alla squadra, ho detto ai ragazzi che devono essere contenti, che hanno onorato la maglia; a Napoli non si regala nulla a nessuno, hanno anche il vizio di fischiare, un atto che per lealtà e signorilità non bisognerebbe mai fare. Benitez è straordinario, oggi non ha chiesto al portiere principale “Te la senti?” ma ne ha inserito un altro che ha scelto sempre lui, il coach. La differenza è li: non si gioca in 11 ma tutti hanno la fiducia del tecnico. I progetti non sono mai in corso di modifica, si crede nell’allenatore che si è scelti e si va avanti. Sul mercato cambia qualcosa? E’ sempre in fieri, dovendo giocare l’Europa League, il campionato, la Coppa Italia e volendo giocare l’anno prossimo di nuovo in Champions. Facendo tutte queste competizioni, bisogna avere tanti giocatori. In questi miei nove anni di calcio ho sentito dire che non si possono gestire venticinque giocatori di grande livello, non capisco perchè un professore può gestire tanti ragazzi e un allenatore no. Faccio un appello agli italiani: non voglio fare l’Aurelio furioso sempre, anche se non tifate per il Napoli cercate di non fare il gioco di chi vuole destabilizzare l’ambiente, mi costringete dopo ad andare in tv a dire: “Questo giornale o giornalista non è attendibile”. Vi stimo e ammiro per il mestiere che fate ma non posso sentire le “fregnacce”. Regole della Champions da rivisitare? Lo sapete come la penso, non credo che chi è stato un grande giocatore debba essere necessariamente un grande manager. Bisogna adeguarsi ai voleri dell’audience, se si è intelligenti si precorrono i tempi; invece, spesso si fa finta di non vedere e poi ci rimettono i club”

 

Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise

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