Daniel Bertoni, ex calciatore azzurro, ha rilasciato un’intervista al Mattino di Napoli, ecco quanto evidenziato dalla redazione di IamNaples.it:
Ci andò vicinissimo. «Lo scudetto per me è stato una maledizione, ci siamo inseguiti per anni. Con la Fiorentina lo persi all’ ultima giornata, ce lo fregò la Juventus».
Solita storia? «Sì, appena misi piede in Italia capii subito che era quasi impossibile contrastare il potere bianconero. Quella volta il tricolore lo avrebbe meritato la Viola».
Poi ha continuato a sfiorarlo.«Già in precedenza mi aveva cercato la Roma, che poi lo vinse con Liedholm in panchina».
Andò via da Napoli l’ anno prima dello storico trionfo.«Non solo. Mi cercò il Verona, che avrebbe poi conquistato lo scudetto quando io sbarcai a Napoli con Maradona. L’ inizio fu difficile, impiegammo un intero girone di andata per rialzare la squadra. Il secondo anno centrammo il terzo posto ma ebbi contrasti con l’ allenatore e il direttore sportivo e andai via».
Oggi un altro argentino infiamma la città e il San Paolo.«Qui in Argentina in tempo quasi reale vediamo le prodezze di Higuain. Come la tripletta dell’ altra sera in Europa League. Gonzalo è un vero fenomeno ma io non mi sorprendo è dai tempi del Real Madrid che gioca alla grande».
È il nuovo re di Napoli.«Prima c’ erano Lavezzi e Cavani. Oggi la gente è pazza di lui. Gli manca soltanto la corona. Che sarebbe uno scudetto o la Champions».
Mica è facile vincere in Italia.«Il presidente De Laurentiis ha fatto moltissimo. Ha salvato il club e ha riportato la squadra in Europa. Ma non basta, ci vuole l’ ultimo sforzo. Il Napoli non può accontentarsi a vita
della Coppa Italia o del piazzamento Champions».
C’è il pericolo che qualcuno possa svuotarsi?«Esatto. Higuain è un fior di professionista, i giocatori però si annoiano quando non vincono.Finire ogni anno a 10-15 punti dalla Juventus toglie stimoli.Sono stato chiaro?».
Chiarissimo.E dove potrebbe andare il Pipita?«Se lascia Napoli, lascia l’Italia. L’Inghilterra è il campionato ideale per lui. E vi faccio anche il nome della squadra: il Chelsea. Le sue caratteristiche tecniche sono perfette per il gioco di Mourinho: adesso c’è Diego Costa, un bel giocatore, ma non lo considero ai livelli di Higuain».
Nessuna nazionale ha un attacco come quello dell’Argentina.«E Gonzalo è un titolare della Seleccion, non una seconda scelta. Siamo sempre i vicecampioni del mondo».
Che tripletta l’altra sera ai russi della Dinamo Mosca. «Ha fatto gol quando voleva e come voleva. La cosa che mi affascina maggiormente di lui è la capacità di giocare spalle alla porta, una qualità che non tutti gli attaccanti posseggono».
Vincere qualcosa servirebbe a trattenerlo in azzurro?«Con il secondo posto in campionato e la conquista dell’Europa League, si potrebbe fare. Non sono obiettivi impossibili.Ma il prossimo anno il presidente deve mettere in piedi una squadra da scudetto».
Come festeggerà oggi Bertoni i suoi sessant’anni?«Con la famiglia e gli amici».
Se si volta indietro,cosa vede?«Tutto quello che ho vinto. E il gol in una finale mondiale, il massimo per un calciatore. Era il mio sogno».
A proposito, sono trascorsi 36 anni: vinceste la coppa del Mondo mentre la dittatura di Videla faceva strage di 30 mila desaparecidos. «I militari tenevano la popolazione e noi calciatori all’oscuro di tutto.La stampa non ne parlava, non poteva farlo.Se l’avessi saputo…».
Cosa avrebbe fatto?«Non sarei sceso in campo»
Fonte: Il Mattino
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