Numeri da bomber vero, 273 gol in vent’anni di carriera. Hernan Crespo, argentino, in Italia ha segnato con Lazio, Parma, Inter. Con la Seleccion è il secondo marcatore di sempre, ha segnato gli stessi gol di Maradona e segue solo Batistuta. L’ex attaccante, trentasette anni, ora vive a Parma e studia per un futuro nel calcio, ha partecipato al Supercorso di Coverciano e prenderà parte al Master.
«Vivo a Parma, ho giocato nel Parma e ovviamente sono anche tifoso. Ma il Napoli per me è stata sempre una squadra speciale, la squadra di Diego Maradona, quella che mi ha fatto innamorare del campionato italiano. Per me giocare al San Paolo rappresentava sempre un sapore particolare, un effetto unico anche da avversario. Per il Napoli ho avuto sempre una particolare simpatia».
E domenica c’è Napoli-Parma, come finirà?
«Il Napoli è indubbiamente favorito. Se gioca da Napoli vince. Ma il Parma è avversario scomodo, tra l’altro ha vinto per ben due volte a Napoli negli ultimi tre anni. Al San Paolo riesce spesso ad esaltarsi, un pericolo in più per gli azzurri. Ma di base c’è differenza tra le due formazioni che lottano per obiettivi diversi».
Dici Napoli e pensi a Cavani: come giudica il Matador?
«Lo seguo da quando era nell’under 20 dell’Uruguay e giocava da attaccante puro e notai subito le sue qualità. Nel Palermo ha giocato in una posizione diversa, ora nel Napoli di Mazzarri sta ricoprendo di nuovo il ruolo in cui si esprime meglio e lo sta confermando con le prestazioni, la continuità di rendimento e il numero incredibile di gol».
Il prototipo dell’attaccante moderno?
«Sicuramente sì. Un attaccante moderno, spettacolare, dà una mano alla squadra, recupera palla, corre tanto in partita e incide al cento per cento perchè sotto porta è implacabile».
Insomma, un fenomeno.
«No, il fenomeno nel calcio per me è solo Messi. Cavani è un grandissimo campione, un campione vero, in questo momento ritengo sia uno degli attaccanti più forti al mondo, un giocatore affidabilissimo sotto tutti i punti di vista».
E poi non si ferma mai, qual è il segreto per giocare tante partite?
«Anch’io giocai quasi per sei anni di fila, senza fermarmi mai. C’è un solo segreto: la passione. Si gioca per la propria Nazionale per la gloria e per l’amore verso la propria nazione. L’unica molla per sopportare la fatica, i viaggi, lo stress e le tante ore di volo».
E come si fa a rendere sempre ad alti livelli?
«Devi essere un professionista esemplare, molto rigido. Sicuramente questa è la forza di Cavani, oltre al fisico da grandissimo atleta che gli consente di avere grandi doti dei recupero. E poi da uno come lui si aspettano sempre grandi partite, ora ad esempio è rientrato dal doppio impegno con l’Uruguay e gli si chiederà comunque di essere protagonista contro il Parma. Stare sempre al massimo non è semplice».
Cavani può spingere il Napoli nella lotta scudetto?
«Il Napoli ha le carte in regola per poter dire la sua per il titolo e Cavani sicuramente rappresenta un punto di forza per gli azzurri. Dopo la coppa Italia vinta a maggio, ora gli azzurri della nuova era targata De Laurentiis-Mazzarri possono centrare un traguardo storico».
Il Napoli lo ha blindato con una clausola rescissoria da 60 milioni: per lei, pagato dalla Lazio 110 miliardi di lire, quanto vale il Matador?
«Non lo so, a me questi discorsi non interessano. Guardo al campo, alle giocate, questa è la cosa che mi piace e mi diverte. Il fatto che il Napoli si sia riproposto stabilmente nella lotta per il vertice è un bene per tutto il calcio italiano, per l’intero movimento. Una bellissima realtà, una squadra piacevole da vedere».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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