Attacco a mitraglia, difesa ballerina: ecco il succo del discorso-gol in casa Napoli. È l’eterna questione del nostro calcio: meglio segnare o non incassare reti? Giancarlo Corradini, scudetto e coppa Uefa con il Napoli di Maradona, oggi è allenatore, fino alla passata stagione ha lavorato con Zola in Inghilterra ed è in cerca di una nuova panchina: è stato un difensore vecchia maniera.
«Mi definisco un somaro, nel senso che ai miei tempi noi difensori correvamo dietro agli attaccanti senza l’obbligo di costruire gioco. Sono cambiate le caratteristiche dei calciatori ma non la filosofia del campionato: in Italia vince chi ha la difesa migliore, chi fa l’uno a zero e poi lo difende. Se chiediamo ai tifosi cosa preferiscono tra il giocar bene e non vincere, oppure il contrario, sappiamo perfettamente cosa risponderanno».
Morale della favola: Benitez non ha ancora compreso la mentalità italiana.
«Diciamo che non l’ha assimilata totalmente. Mazzarri badava alla fase difensiva, lo spagnolo predilige quella offensiva: ovviamente l’ideale sarebbe trovare una via di mezzo».
Quale potrebbe essere questa strada?
«Lavorare maggiormente sugli attaccanti più che sui difensori. È da loro che parte la prima azione difensiva. Il mio Napoli aveva Maradona, Careca e Carnevale: i primi due non rientravano e toccava ad Andrea arretrare. Si lamentava perché segnava poco ma alla fine noi vincevamo le partite».
Un ulteriore sacrificio da parte dei calciatori. Ma anche Benitez dovrebbe fare qualche passo indietro?
«Si, perché il 4-2-3-1 o il 4-2-4 sono schemi molto offensivi. In alcune partite, tipo la trasferta di Dortmund o quella in casa della Juve, io sarei stato più prudente».
Bisogna che il tecnico spagnolo si adegui o prosegua per la sua strada?
«Benitez vede il calcio così, alla spagnola o all’inglese, dove viene approfondito maggiormente il gioco d’attacco. Dico di più: con il parco attaccanti che si ritrova, sarebbe controproducente per il Napoli cambiare atteggiamento tattico. Semplicemente occorre rivedere qualcosa in alcuni uomini e non mi riferisco soltanto ai difensori ma anche al resto della squadra che è ben organizzata per segnare, non altrettanto per difendere».
Arrivano gennaio e il suo mercato, indietro bisogna però puntellare, giusto?
«Sono d’accordo ma i nomi dovranno essere di valore. Prenderei Astori, Criscito o andrei a bussare alla bottega dell’Udinese, che è sempre ben fornita».
L’Europa League può salvare la stagione?
«Altro che! Lo scudetto è andato ma Juve-Napoli in Coppa può essere la finale dei sogni».
Fonte: Il Mattino
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