Il terzino destro del Lille Sebastian Corchia è stato accostato in questi giorni al Napoli. L’edizione odierna del Corriere dello Sport riporta alcune dichiarazioni del giocatore francese. Conosciamo meglio uno dei profili seguiti dal club azzurro:
Origine italiane e cuore francese, perché ha deciso di diventare un calciatore?
«Sono sempre stato un tifoso della Juventus, sin da piccolo, e non è stata una scelta facile perché in casa c’era da una parte mio padre, tifoso fino al midollo dei bianconeri, e dall’altra mamma tifosa del Milan. E’ stata una partita dura, poi pero’ mi son lasciato trasportare dalla passione di papà e alla fine la strada da seguire è apparsa in modo naturale».
La Juve, una passione che ha stava per concretizzarsi in altro qualche anno fa.
«Sì quando ero a Le Mans (2010/11, ndc) sia i bianconeri, sia il Bayern di Monaco si erano interessati a me: c’erano stati contatti seri e, anche se alla fine non se n’è fatto nulla, per me è stato un motivo di orgoglio, che mi ha spinto ad impegnarmi ancora di più».
Il suo modello di riferimento?
«Senza dubbio Paolo Maldini. Sono cresciuto con il suo mito: passavo ore a guardare le sue partite, in primis per la forza che ispirava, ma poi a rapirmi è stata soprattutto la sua capacità di coniugarla con l’eleganza. Era un combattente e non si risparmiava mai: ha fatto una carriera eccellente e per me il suo nome resterà per sempre nella storia di questo sport».
Nella sua carriera ha sempre preferito avanzare a piccoli passi, pensa che ora sia arrivato il momento per il grande salto?
«Essendo giovane la cosa che più conta è avere un buon tempo di gioco e con il Lilla mi trovo bene, ma l’obiettivo è quello di disputare incontri a livello europeo e a fine anno faremo le dovute riflessioni».
Lei è stato sempre al centro dell’attenzione sin da giovane, com’è riuscito a non lasciarsi trasportare da una pressione sempre più alta?
«E’ un mestiere in cui bisogna far i conti subito con questo genere di situazioni e avere la capacità di trasformare la pressione in spinta positiva, per andare avanti e far meglio. E’ per questo che ho preferito avanzare poco a poco e imparare a gestirla, piuttosto che rischiare di rimanerne vittima».
Ha qualcosa da dire a Deschamps visto che questa sera farà la prima lista?
«Non ho messaggi da lanciare al Ct e semmai mi riterrà nel suo gruppo voglio che lo faccia in base alla qualità che ho dimostrato in campo. Voglio finire la stagione al meglio, perché mi sento bene fisicamente e con la squadra funziona tutto. E’ chiaro che indossare la maglia della nazionale francese sarebbe un onore visto il mio percorso in Under 21».
Con Lucas Digne siete cresciuti insieme nelle nazionali giovanili, pensa che il suo passaggio alla Roma possa essere un esempio anche per lei?
«Certo. E’ un ottimo giocatore e andando a Roma ha fatto la miglior scelta possibile».
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