Il nuovo ct dell’Italia Antonio Conte ha parlato nella conferenza stampa di presentazione del suo programma all’hotel Parco dei Principi di Roma. Ecco quanto raccolto:
“Sono emozionato perché al mio posto vorrebbero esserci tutti gli allenatori di questo Mondo. E’ la Nazionale più importante insieme al Brasile. Sono orgoglioso del fatto che il presidente abbia pensato a me. Colgo l’occasione anche per salutare Prandelli che è stato ct per quattro anni compiendo un ottimo lavoro. A lui va il mio in bocca al lupo. Ringrazio anche Sacchi per il lavoro svolto con il nostro settore giovanile. Le porte per lui sono sempre aperte. Sull’aspetto tecnico? I giocatori arrivano da esperienza non positiva, ma abbiamo buoni giocatori che vanno fatti diventare una squadra. In questo modo il gap tecnico rispetto agli altri può essere colmato. Mi piacciono le sfide ardue, come quando arrivai in A con la Juve. Anche oggi arrivo in un periodo non semplice, abbiamo bisogno di risollevarci. Giuseppe Rossi è un giocatore importante, un patrimonio. Mi auguro che possa risolvere in maniera definitiva i suoi problemi per il bene della Fiorentina e della Nazionale. Spero di averlo a disposizione. Sui singoli non voglio entrare nel merito. Tutti possono essere convocati, ma la convocazione bisogna meritarsela. Bisogna guardare le cose a 360°: sia per le cose che accadono in campo che per quelle che accadono fuori. Viene l’uomo prima del calciatore.Veto della Juve per andare in altri club? Si è letto ogni cosa. Posso solo dire che dopo tre anni ero giunto alla fine di un rapporto. Ci abbiamo provato per un altro mese, ma sia io che la società ci siamo accorti che era impossibile andare avanti. La vittoria è una dolce condanna, io vivo per la vittoria. Sapete benisimo la differenza che c’è fra vincere e perdere. E’ come vivere o morire. Quando perdo c’è una morte apparente per me e i miei familiari per due giorni. Io qui voglio portare la mia mentalità, cercare di far capire la differenza fra vincere e perdere, o vincere e pareggiare. Noi vogliamo che la vittoria diventi una dolce condanna anche per la Nazionale. Vorrei essere un ct che si rapporta con club e allenatori, in modo costante e intenso. Se vogliamo crescere è giusto che l’allenatore della Nazionale vada incontro all’allenatore del club. Bisogna parlare dei tipi di allenamenti, sulle condizioni di un giocatore… Penso che facendo così i rapporti possano crescere e si possa costruire qualcosa di importante. In questo modo credo di carebbe meno intransigenza da parte degli allenatori sde chiedo i calciatori in un momento particolare della stagione. Io voglio far diventare questo gruppo una squadra. E’ la squadra che esalta il talento, così colmeremo il gap tecnico. Il ct si è sempre affidato a blocchi di squadre per cercare di costruire una buona squadra in breve tempo. Io dovrò individuare un blocco storico, quello juventino, e costruire intorno. Io ho poco tempo e devo sfruttarlo bene. Il codice etico? Mi piacerebbe usare il termine comportamento… Sarò io a decidere in base alla mia moralità e quello che vedo. Non ci saranno standard di punizione. Se vedo comportamenti gravi, deciderò io come provvedere”.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro