Arrabbiato e deluso. Ecco Antonio Conte al termine di Galatasaray-Juventus: “Siamo stati penalizzati da un campo impossibile, avevo detto al delegato Uefa che non si poteva giocare, che era pericoloso e lui mi ha dato ragione. Poi si è giocato ma non so il perché. Questo non è calcio. Su un terreno normale forse sarebbe finita in altro modo ma l’errore è stato anche quello di arrivare a giocarci la qualificazione qui, all’ultima partita”.
Un’eliminazione che brucia per come è maturata: “Abbiamo provato a far rimandare la partita con una riunione col delegato Uefa a cui abbiamo spiegato la pericolosità della partita per i giocatori, ma nessuno ci ha voluto ascoltare” ha continuato Conte. “Drogba a fine primo tempo ha detto che i problemi erano per entrambe le squadre, ma non è così perché se avessimo potuto giocare a calcio sarebbe cambiato il risultato. Ai ragazzi non posso dire nulla perché abbiamo provato a giocare a calcio su un campo proibitivo che ci ha penalizzato. Abbiamo giocato praticamente in un pantano che ci ha impedito di giocare come sappiamo e di fare quello che volevamo, specialmente nella metà campo dove attaccavamo noi. È stata una lotta, una bagarre e non una partita di pallone: questo non è calcio. Ieri l’arbitro ha sospeso la gara perché era pericolosa per i giocatori e oggi invece no. Forse devo studiare meglio l’inglese per farmi capire dalla Uefa”.
Fonte: sportmediaset.it
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