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Tonelli: “Sarri è un grande, predilige che il difensore guardi la palla”

Il nuovo difensore partenopeo parla dal ritiro della Nazionale di Coverciano

L’azzurro, quello dell’Empoli (il passato) e quello del Napoli (il futuro). L’azzurro anche nel presente, quello della Nazionale italiana. Presente allo stage di Coverciano, Lorenzo Tonelli ha parlato in sala stampa:

Su Conte: “Mi sembra molto preparato a livello tattico, lavora molto. C’è molto da imparare. Sono qui per abituarmi a questa alta intensità e conoscere nuovi modi di giocare”.

Su Sarri: In questo momento non penso a Sarri, a Giampaolo, a nessuno. Penso a dove sono, penso a Conte”.

Sulle aspettative personali: “Vorrei riuscire ad imparare qualcosa dai giocatori abituati a vivere questo clima. Farei volentieri la riserva, anche il porta-borracce”.

Su Sarri e Conte: “Per il Sarri che ho conosciuto io, ci sono delle differenze per quanto riguarda il modo di difendere. Sarri predilige che il difensore guardi solo la palla, Conte invece è più improntato sull’uomo. Entrambi però sono grandi lavoratori disponibili al dialogo”.

Sulla famiglia di medici: “Ho studiato giurisprudenza, ho fatto due esami ed ho smesso. Sapevo che se non avessi fatto il calciatore, qualcosa avrei dovuto fare. Non penso che sarei diventato un dottore, la loro vita non mi entusiasmava. Mi sarebbe piaciuto diventare un preparatore, qualcosa di legato allo sport”.

Sulle chance per gli Europei: “Non ne ho idea, non mi do percentuali. So che devo fare un percorso e se do il massimo posso avere un 1%…”.

Sulla Fiorentina: “So che c’erano state delle voci, ma non è mai stato concreto. Certo è che per un giocatore è una risposta difficile da dare, sono un po’ mercenario perché a parità di squadre non c’è il romanticismo. Mi avrebbe fatto piacere rappresentare la mia città, ma si parla del nulla. Sono felice per le scelte che ho fatto, non ho niente da recriminarmi”.

Sulla maglia della Nazionale: E’ un grosso fardello, rappresentiamo il nostro popolo”.

Su Coverciano: “Una volta spiai la Nazionale e mi mandarono via. Sognavo l’Azzurro quando ero alla Settignanese… mi chiedevo se mai mi sarei trovato qui. E’ una cosa un po’ incredibile se penso alla strada che ho fatto per pochi metri di distanza”.

Su Giampaolo: “Penso sia abbastanza bravo per il Milan, ne sono sicuro. E’ un allenatore dotato di grande intelligenza, di grande spirito di adattamento. E’ una persona che ha vissuto anche esperienze non positive, sa cosa vuol dire venire dalle difficoltà. Sono sicuro che farà bene ovunque andrà”.

Su Rugani: “Ci siamo aiutati a vicenda, per come gioca Sarri non esistono individualità ma solo spirito di gruppo. Quello che lui ha fatto per me, io l’ho fatto per lui. Ha ancora tanto da migliorare, potrà diventare un grandissimo”.

 

 

Fonte: gianlucadimarzio.com

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