L’allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Milan-Napoli. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Bisogna fare i complimenti al Napoli, a Sarri, c’è poco da dire, sono più forti di noi. Ha fatto la differenza il valore dei nostri attaccanti confrontato alla nostra fase difensiva. Ci sono troppi alti e bassi, solo lavorando possiamo uscire da questa situazione. Dobbiamo tirar fuori le loro impressioni, i loro giudizi. 86 milioni spesi sul mercato, dove è il valore sul campo? Tre erano in campo e uno era squalificato, è scesa in campo la squadra migliore. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, dopo il 2-0 non c’è stata reazione, siamo venuti meno emotivamente. Il Milan punta sempre a stare in alto, gli obiettivi sono sempre quelli, abbiamo avuto molti alti e bassi e cercheremo di raggiungere quanto ci siamo prefissati. Abbiamo preso giocatori importanti, non so quanto tempo ci sarà, la verità è che non ti puoi permettere contro certi calciatori gli errori che commettiamo. Se Berlusconi mi chiederà delle spiegazioni, glielo darò. Cerci era l’unico giocatore offensivo che avevamo in panchina, è facile parlare dopo la partita. Non c’è un modulo che ti fa vincere o perdere le partite, avevamo fuori tre attaccanti su cinque. Lo schieramento tattico adesso è questo, stiamo lavorando sul 4-3-1-2. Problema psicologico della squadra? Magari ci vuole Freud, io ci sto provando da quando sono arrivato, sto parlando tanto con loro anche individualmente. Non è così facile, m’aspettavo di risolvere prima questo problema. Bisogna lavorare di più, cercare altre soluzioni. Non mi dimetterò, non l’ho mai fatto, la società farà le sue valutazioni, non posso farci nulla. Dobbiamo cercare di sfruttare il tempo a nostra disposizione. Il Napoli la più forte tra le squadre incontrate? Hanno il potenziale più forte d’Italia dalla metà campo in su, non avevo bisogno di perdere 4-0 per capirlo. I nostri attaccanti volevano sempre la palla sui piedi, è normale che così più facile marcarti. Manca un giocatore che si prenda le responsabilità? Me le devo prendere io come ho fatto sempre”
Dal nostro inviato a Milano Ciro Troise
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