Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, in occasione dell’evento tenuto al circolo Canottieri di Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
“Stadio? Non mi tiro indietro, lo farò solo se Alfano non metterà in pista la legge inglese senza immolarsi in proclami televisivi. Non metto in piedi nuove strutture per farle distruggere a chi viene allo stadio non per essere un fruitore dello sport, per tifare in maniera corretta e sana. Io ci metto la mia faccia e i miei soldi personali perchè il Napoli più di tanto non può fatturare. Chiedo al sindaco De Magistris di chiamare Alfano e di chiedergli che volti pagina, quello che è successo a Maggio si è ripetuto a Roma e poi gli aguzzini dello sport, i ricattatori che utilizzano gli eventi pubblici per chiedere, noi non sappiamo cosa succede dietro le maglie. Dobbiamo credere le condizioni di liceità perchè lo sport è educazione, immagine ed esempio. Se non facciamo ciò, abbiamo fallito. In Italia c’è il meccanismo della punibilità, io, invece, sono il paladino del riscatto, purtroppo il nostro è un Paese maleducato ma nessuno ne vuole prendere una coscienza. Non siamo mai noi stessi, quando abbiamo a vedere una commedia, mentre ridiamo, guardiamo sempre quello che sta al nostro fianco. I critici non capivano i miei film, li criticavano, non riuscivano ad immergersi nel racconto di un Paese in cui è scomodo vivere visto che non riesce a sconfiggere la criminalità organizzata. La domanda da porsi è ma ci stanno prendendo in giro ancora? Quando ieri mi è stato detto all’improvviso che avrebbero chiuso lo stadio per Napoli-Inter, a me è venuta una vampata e ho chiesto subito di chiamarmi il prefetto di Napoli Panico e Alfano per chiedere spiegazioni di quest’infamia che si sta realizzando alle spalle dei napoletani perchè trenta cretini hanno assaltato un commissariato. Se non siamo stati capaci di regolare il flusso degli olandesi, perchè mi dovrei fidare per investire in uno stadio?
Dal nostro inviato al Circolo Canottieri Dario Gambardella
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