L’esonero dall’Inter ha lasciato il segno su Walter Mazzarri. A confidarlo in esclusiva a Calciomercato.it è Enzo Concina, assistente del tecnico di San Vincenzo nelle sue esperienze a Napoli e Milano, oggi secondo di Frank Klopas nel Montréal Impact in MLS.
Quello appena passato, confida il tecnico italocanadese, “è stato l’anno più difficile” della carriera di Mazzarri. “Ha accusato il colpo, ma sono convinto che tornerà. Deve leccarsi un po’ le ferite. Si aggiornerà, perché quando non ti fermi mai, rimani un po’ chiuso nel tuo mondo e non hai occasione e tempo per introdurre nuovi metodi o altre cose. Credo che questa pausa gli faccia bene – continua Concina in esclusiva ai nostri microfoni – Milano è una piazza dura ed è stato un anno difficile col cambio di proprietà e tanti altri fattori. E poi, la Juventus era troppo avanti a tutti gli altri”.
Più convincente invece la scelta del Napoli di affidarsi a Sarri dopo l’addio di Benitez: “Non l’ho visto lavorare, ma ne ho sentito parlare molto bene – spiega – Gli allenatori italiani non hanno niente da imparare da nessuno. Con Mazzarri a Napoli abbiamo fatto delle grandi stagioni con una rosa modesta. Poi è arrivato Benitez, che è un grandissimo allenatore ma anche se ha vinto due coppe in campionato, ha avuto meno successo”.
Adesso Concina è tornato in MLS dove aveva chiuso la carriera di calciatore nel 1994. Prima un anno ai DC United di Thohir e ora al Montréal Impact di Joey Saputo. “Dopo cinque mesi che lavoravo per l’Inter con Moratti – spiega Concina – Thohir ha rilevato la società e avendo una squadra in MLS (DC United, n.d.r.), quando ci siamo conosciuti, mi ha chiesto di dargli una mano visto che parlavo inglese e l’anno prima il club era andato molto male. A Milano facevo l’osservatore e non mi faceva impazzire, quindi ho accettato e sono tornato sul campo”.
Un anno nella capitale degli Stati Uniti, poi Concina non ha resistito al richiamo del suo vecchio club: “A Washington mi sentivo di fare un torto a Montréal – spiega – Avevo giocato qui nel ’94 e ci sono ancora tutte le persone di allora. Il presidente era già allora Saputo, Nick De Sanctis che ora è direttore tecnico internazionale era un mio compagno di squadra e poi c’era Mauro Biello che adesso è un assistente. Insomma, sono tornato a casa”.
Lui, che Saputo lo conosce da oltre 20 anni, assicura che il neo proprietario del Bologna è l’uomo giusto per i rossoblu e il calcio italiano: “Joey porta organizzazione perché è una persona preparata che ha passione – dice Concina – Già nel ’94 era presidente della società e l’ha gestita, tra alti e bassi, in tutti questi 21 anni. Questa passione la trasferirà anche a Bologna ,portando il modo americano di fare impresa. I Thohir a Milano, i Pallotta a Roma e i Saputo a Bologna, fanno solo del bene al calcio italiano – conclude Concina – Il lato sportivo in Italia, credo sia ancora gestito bene, su quello manageriale invece abbiamo ancora molto da imparare. Personaggi così sono i numeri uno a far quadrare i conti e a tirar su il fatturato. E gli italiani hanno molto da imparare su questi aspetti”.
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