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Collovati: “Benitez non è riuscito a dare maturità ai suoi! Manca la cattiveria agonistica e i tifosi…”

"Il calcio italiano deve ripartire dai giovani, le scuole calcio hanno degnamente sostituito i settori giovanili. Sul Milan, spero si riapra un progetto che riporti in alto la società"

Fulvio Collovati lunedì 2 marzo ha visitato la scuola calcio A.C. Milan “Luigi Vitale” di Casoria e, in compagnia di Salvatore Bagni, ha assistito ai match in famiglia tra le squadre 2000, 2001 e 2002. L’ex difensore dei rossoneri, nonché campione del mondo con la Nazionale nel 1982, ha rilasciato anche alcuni importanti dichiarazioni. Ecco quanto riportiamo noi di IamNaples.it:

Quanto è importante per i ragazzini vivere giornate come queste?

“Molto! Vivere esperienze simili aiuta a crescere. Ognuno di loro, nella propria testa, ha il desiderio di sfondare, quel sogno di diventare un calciatore e purtroppo il problema è che in pochissimi ci riescono. Però, giornate come queste servono proprio a dare forza ai loro sogni e a incrementare le possibilità che questi si realizzino, e non è poco!”.

Cosa ne pensa di questa scuola calcio? Ha già notato qualche talento?

“Ho trovato un ambiente molto bello e suggestivo. Qui c’è grande dedizione nel lavoro e per il futuro dei ragazzi, che crescono educatamente e rispettosi. Ho anche notato qualcuno più bravo nella fattispecie, due/tre ragazzini in particolare. Ma per ora è ancora poco per dirla sul loro futuro, certo è che se hanno delle potenzialità da esprimere si notano subito”.

Il lavoro della scuole calcio: giusto per riformare e rialzare il calcio nostrano?

“Le scuole calcio hanno un po’ sostituito quello che era l’operato dei settori giovanili degli stessi club italiani. C’è stato un grande disinteresse negli ultimi anni e, in ogni cittadina, si è incominciata a sentire l’importanza e la risonanza di ogni scuola calcio. Per ritrovare il decoro perso, comunque, ci vuole tanto tempo e soprattutto un progetto serio. Bisogna tornare a investire di nuovo sui giovani, ripartire dalle fondamenta e dare una chance a ogni piccolo talento e inoltre rifondare, come si deve, i settori giovanili. Solo così facendo, nel giro di sei/sette anni, con sacrificio e pazienza, si può tornare a parlare di calcio italiano come un tempo!”.

Uno sguardo alla Serie A: da ex rossonero, come vede il suo Milan ora?

“Beh… Mi dispiace molto vederlo in queste condizioni. Il Milan deve riprogettare tutto dall’inizio. La società ha sperperato troppo, investendo male e senza aver un progetto ben definito in mente. La situazione è difficile e ciò si riflette anche sul cammino in campionato. Ci vuole, anche qui, tempo per recuperare…”.

E del Napoli?! Cosa ne pensa della squadra azzurra?

“Credo che i partenopei possano raggiungere il terzo posto. Non hanno rivali, anche se qualcuna ultimamente si sta avvicinando. Loro sono la terza forza del torneo assolutamente! Hanno però un’enorme pecca: mancano di cattiveria e di fame! Queste erano cose che un allenatore del calibro di Benitez poteva portare e invece, stando ai risultati altalenanti, non si vedono tuttora. Il mister spagnolo ha dato tanta esperienza ai suoi, ma manca sempre quel qualcosa per diventare finalmente una grande. La squadra, a volte, illude facendo pensare a chissà quali grandi imprese possa compiere; poi si perde in un bicchier d’acqua. Questa cosa non piace ai tifosi…”.

Capitolo Nazionale: giusta, per lei, la scelta di Conte? E sulle sue convocazioni, cosa ne pensa?

“Conte è l’uomo adatto per questa Nazionale e per questo momento in cui vive il calcio italiano. Sono contento che sia lui a ricoprire il ruolo di cittì azzurro! Sulle sue scelte non ho nulla da obiettare, anche perché questo e quello che offre attualmente il calcio nostrano”.

 

Fonte: Luigi Ippolito per Casoriadue

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