Il direttore di IamNaples.it, Ciro Troise, è intervenuto durante la trasmissione “Sport Live” sul canale Italiamia. Ecco le sue parole: “Il pubblico di fede azzurra, come sappiamo, è molto particolare. Appena si perde piovono mille critiche e dopo una sola vittoria subito si sogna in grande. Non dobbiamo essere né catastrofici, né sognatori! Bisogna essere realisti e dire che il Napoli non ha risolto ancora i propri problemi e che la strada è ancora lunga. Purtroppo, Roma e Juve sono di un altro pianeta e lo scudetto è roba loro! Qui, inoltre, c’è una tendenza a distruggere i napoletani che giocano con la maglia del Napoli. Ne sa qualcosa anche Paolo Cannavaro e, ancor di più, Insigne! In particolare sul numero 24, prima ognuno lo fischiava ora invece finalmente lo si sostiene; tutti hanno capito cosa stava provando dopo le lacrime. Con altri giocatori, tipo Mertens e Callejon ciò non accade. Il pubblico li supporta sempre, anche quando loro fanno errori clamorosi…”.
“Quella contro il Torino, comunque, è stata una buona prova. Rispetto alle gare precedenti, c’è stato un possesso più costruttivo, non sterile e non prevedibile. Si è visto un altro Napoli, con maggiore intensità e cattiveria agonistica. Ma i problemi di fondo ci sono ancora! L’approccio nei primi venticinque minuti è stato molle, la difesa mostra le solite lacune e la scossa è arrivata solo il palo colpito da Insigne: da lì le cose sono cambiate e gli azzurri hanno costretto i granata nella loro metà campo. La sofferenza nel finale ci sta anche. Lorenzo Insigne deve trovare più continuità, se Benitez finalmente lo schiererà venti metri più avanti come ieri Insigne sarà facilitato a sfruttare le sue caratteristiche”.
“Michu non è paragonabile ad Hamsik! Ieri, tra l’altro, ha giocato in un ruolo diverso da quello dello slovacco: si scambiava con Higuain in attacco. Infatti, Benitez ha deciso di impostare lo schema in maniera diversa e questo fa onore all’allenatore, che non è integralista come molti dicono. Con questo modulo, molti hanno giovato delle posizioni in campo e hanno saputo dare di più. Inler, per esempio, era libero di spaziare e impostare il gioco”.
In conclusione, l’opinione sul livello della squadra di quest’anno rispetto all’anno scorso: “Leggermente più debole. La perdita di Reina è stata determinante! Rafael, per quanto personalmente lo ritengo molto bravo, forse è condizionato dall’infortunio passato: così si potrebbero spiegare alcuni errori specialmente in uscita. Il mio sospetto è che De Laurentiis ha presentato al mister spagnolo un Napoli diverso rispetto a quanto aveva promesso, perciò a inizio di questa stagione sono apparse molte tensioni che hanno inciso sul gruppo”.
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