La vita (ri)comincia a trent’anni e in quel lento deambulare tra Venezia e il Chievo, il Palermo e la Fiorentina, l’insenatura che conduce a Napoli sa di premio per la fatica, il tragitto verso una dimensione sin qui ignota ma tenacemente inseguito. C’era una volta un argentino: le storie che nascono a Baires – ma stavolta siamo in Patagonia – si sa sempre come vanno a finire, nel calcio. Trent’anni: non è mai troppo tardi, per lanciarsi nell’olimpo.
Ormai, forse, non ci credeva neanche più lei, Santana…
«Mah! Però ora che ci sono, ci credo. Vivo una situazione nuova, inedita, anche se qualcosa prima d’ora sono riuscito a conquistare. Ma adesso mi sento in Paradiso, con una squadra di grosse ambizioni».
Scudetto o Champions, se potesse scegliere?
«Non mi lasci tutte queste responsabilità, sarebbero grandi per me. Però vi dico che il Napoli è tra le grandi, indubbiamente ».
Facciamo un altro tentativo: dove lo sistema, potenzialmente?
«Al fianco di Milan e Inter, già forti da sempre. Ma il mercato ha un po’ ridimensionato le differenze e questa squadra, che è arrivata terza nell’ultima stagione, stavolta si è rinforzata».
Alle spalle, chi ci mette?
«La Juventus è nei pressi, forse appaiata. Ha tradizione, campioni ed ha acquistato senza risparmio».
Cosa le ha detto Mazzarri quando è arrivato?
«Mi aspetto da te i gol che non hai segnato in passato. E ora che gioco là davanti, quasi da punta, spero di riuscirci. Però so bene qual è il mio ruolo».
Intende dire tecnicamente o gerarchicamente?
« Inutile nascondersi, noi abbiamo tre campioni che ci lasceranno poco spazio. E bisognerà sfruttare ogni opportunità, anche per dimostrare al club di aver investito bene i propri soldi. Ma Lavezzi, Hamsik e Cavani sono di un’altra pasta. Ricordo che prima di affrontare il Napoli, tra noi avversari, non si parlava d’altro: ma come si fermano quei tre?».
E allora, scelga il tridente della serie A.
«Per me Cavani, Hamsik e Lavezzi sono alla pari con Ibra, Pato e Robinho. Un filino avanti a tutti i settori offensivi delle altre formazioni».
Ciò significa che….
«Non mi sbilancerò neanche sotto tortura, ma lotteremo alla pari con Milan e Inter. Siamo nell’elite, insomma».
La musica della Champions le fa uno strano effetto….
« La ricordo e mi vengono i brividi. E non mi sembra vero di poterla rigiocare. E’ una sensazione particolare, c’è un fascino che ti travolge. Incontri club di grido, sei in un’atmosfera magica».
In Patagonia, a casa sua, fa freddo….
«Sto cercando casa a Posillipo, perché voglio che la mia famiglia stia bene. Sono stato accolto con entusiasmo dai compagni e anche dalla gente. Ora devo solo accontentare Mazzarri».
A proposito, Prandelli è stato suo allenatore: ha qualche napoletano da consigliare….
«Il mister sa bene quel che deve fare. Mi sembra che Dossena sia già stato nel giro della Nazionale, e che Cannavaro sia stato spesso accostato, sui giornali, a quella maglia azzurra. Io sono rimasto colpito da entrambi».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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