Il presidente è alle stelle: «Sono contento che abbiamo fatto felici i nostri tifosi. Avevo creduto in una possibile vittoria. Solo gli incidenti di percorso possono ostacolare una squadra che si è consolidata ormai e sta crescendo. Mi aspetto grandi cose. Ma sto con la testa molto più alla Champions che al campionato. Altro che poveri ma belli, noi siamo ricchi, belli e forti. Spero sia una stagione memorabile, voglio viverla fino in fondo».
De Laurentiis nella nuova sala stampa, moderna ma ancora poco funzionale, esprime tutta la propria soddisfazione. «Se abbiamo fatto tanti acquisti sapevamo che avremmo potuto soltanto migliorare », dice.
Poi risponde a Galliani: «Anche a me farebbe piacere vincere la Champions lasciando lo scudetto al Milan. Ma qui c’è gente che lavora. Per aumentare il fatturato dobbiamo puntare su due cose. Poichè questo scippo dei diritti televisivi non è stato sottolineato abbastanza, dobbiamo vedere come si sviluppa il mercato. E’ dalla B che chiudiamo il bilancio in attivo, ora però siamo bloccati, non conosciamo quale sarà il futuro del nostro calcio. Da tempo auspico un torneo europeo con squadre che fanno fatturato. L’Europa League è inutile. E tra qualche anno non ci saranno più le pay tv. Cambierà tutto. E noi dobbiamo farci trovare pronti a questo cambiamento. Invece noto che a cominciare da Platinì si è troppo ancorati a vecchie logiche ». Osiamo. Ancora il presidente: «Lo scudetto? E’ un gioco da bambini, io sono un matematico razionale e dico che abbiamo onorato il San Paolo. I tifosi cosa chiedono? Vogliono sempre di più, noi siamo generosi e lavoriamo per loro. Non li deluderemo ».
IL LEONE POCHO – Il presidente è felice, ma anche lui lo è. Alla fine infatti ha giocato. Ecco Lavezzi. Per il tipo d’infortunio rimediato, e soprattutto in condizioni di normalità, Ezequiel avrebbe dovuto rivedere il campo, e dunque una partita vera, sabato con la Fiorentina. Bene. Detto questo, milagro. Miracolo napoletano- argentino della scienza e della volontà. Perché se ieri il Pocho ha giocato, il merito è di due componenti: lo staff medico del Napoli coordinato dal dottor Alfonso De Nicola e la voglia irrefrenabile di Ezequiel di non saltare la prima, grande sfida-scudetto della stagione. Ma al diavolo anche i piagnistei: Eze decide che dovrà recuperare, che con il Milan ci sarà.
“La prego dottore, mi rimetta in piedi”, la preghiera nella notte del City. E così è stato.
TERAPIE – Finale lieto, dunque. Ma in mezzo un lavoro incredibile; una collaborazione e un’osmosi da fare invidia alle catene di montaggio più collaudate: De Nicola e il suo vice, il dottor Enrico D’Andrea, studiano il piano. I fisioterapisti sono bravi e allertati. Mazzarri apprende, attende e spera con fiducia. Come il Pocho, del resto. Un Pocho che, da giovedì mattina a ieri pomeriggio, non ha fatto altro che eseguire alla lettera le direttive dello staff medico, stringendo i denti a più non posso soltanto per giocare.
IL RIPOSO – L’attaccante non s’è mai rassegnato. E poco importa se i tempi tecnici sono stati divorati. Vittoria. Contro il dolore e poi contro il Milan. Conclusa con la gratitudine: perché lui, il Pocho, ha ringraziato di cuore tutti per l’aiuto. E oggi, probabilmente, Mazzarri ricambierà concedendogli una giornata di relax. E terapie, s’intende.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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