Eccolo là, felice come nei giorni migliori, con gli occhi che spirigionano messaggi all’infinito e le braccia larghe, come se ancora volesse ringraziare il Cielo:
«E’ chiaro che dentro di me sono un vulcano, è stato bellissimo» .
Rieccolo là, famelico come un anno fa, prolifico come in passato: e il matador ( cortese) che ora si lascia sfiorare dal vento la capigliatura, spazzolandola con le mani, è la riproduzione fedele del Cavani finito negli archivi con i suoi ventisei gol in campionato e le sette reti in Europa League:
«Però è anche vero che il sapore della Champions è diverso. Cominciare in questo modo ti dà carica. Sono contentissimo di essermi sbloccato e di averlo fatto qua, in questo stadio, con questa avversaria, in questa atmosfera magica» .
L’ATTESA –Un’ora e mezza rappresenta il nulla nella dimensione calcistica, ma quella macchina perfetta del gol, il figlio ideale di ogni mamma, il bomber tagliato su misura per qualsiasi squadra, pareva già imballata dalla ruggine: un’ora e mezza, dunque niente; però, Lavezzi c’era, Hamsik c’era e Cavani, ahilui, nel tabellino dei marcatori s’era ritrovato fuori. La Coppa America, le vacanzeridotte, la preparazione differenziata: una sola, miserabile partita per avvertire, nel passaparola, quel pizzico di diffidenza che accompagna l’astinenza d’un centravanti. L’ora e mezza dopo, nella Manchester tinteggiata d’azzurro napoletano, con quattromila tifosi esaltati proprio sotto i propri occhi, Cavani ricompare a modo suo, scatto straripante, appoggio fornito a Maggio per l’assist, poi il diagonale che strapazza il « Mancio » e gli mette paura:
«E’ stata una azione rapidissima, siamo stati capaci di ribaltare il fronte in pochissimi secondi, abbiamo sfruttato una loro leggerezza ma ci abbiamo messo del nostro. Devo anche dire che però prima eravamo stati sfortunati, la traversa di Lavezzi e la girata al volo di Hamsik lo confermano ».
SIAMO IN CORSA –Il girone della morte, in effetti, lascia viva ogni ipotesi ed il ballo del Napoli debuttante concede di lasciarsi andare con ottimismo: il Manchester è alle spalle e l’ansia da prestazione della prima volta è ormai un dettaglio sul quale sorvolare ed il Cavani che se ne va dall’Etihad con l’ennesima perlina per la personale collezione intravedeorizzonti invitanti e non più ombre:
«Il raggruppamento è assai duro e rimane tale, però abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque, di essere in grado di competere. Sarà importante non aver paura e sarà importantissimo fare esperienza: il loro pareggio è stato determinato soprattutto da noi».
IL DIAVOLO –Manchester 1, Napoli 1: ma il bello deve ancora venire. La gioia è un istante che sfila via veloce e il Cavani che ora aspetta il Milan campione d’Italia e poi il Chievo, la girandola del campionato e quella della Champions, una giostra impazzita che non si ferma mai, è giovanotto ulteriormente ringiovanito da una prodezza che un giorno andrà raccontata:
«La soddisfazione è grossa ma il calcio moderno induce a concentraci subito sulle partite che verranno. E’ vero che c’è il Milan, ma stavolta facciamo una deroga, lasciateci godere un momento questo pareggio che vale tantissimo, che conferma ciò che di buono è stato fatto».
Il diavolo può attendere. E in vista del Milan c’è da verificare Lavezzi, dopo la botta al piede: rischia grosso.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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