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CDS – Cannavaro: “Napoli, insieme alzeremo un trofeo”

«Siamo entrati in un’altra dimensione e io non sono più solo il fratello di Fabio»

Presiede il par­tito dei napoletani del « sì » . Un partito esiguo, formato da lui e Gianluca Grava. Ma Paolo Can­navaro va fiero di aver fatto que­sta scelta sei anni fa, ripartendo dalla serie B. Ed è ancora più or­goglioso di essersi legato alla ma­glia azzurra fino al 2015. « Per quella data conto di alzare al cie­lo qualcosa di importante e ve­drete che accadrà » , dice il gigan­te della Loggetta, osannato ogni giorno dai tifosi che continuano ad arrivare in massa nel ritiro di Dimaro.

Cannavaro, che ruolo potrebbe recitare il Napoli nella prossima stagione?

« Sicuramente un ruolo impor­tante. La squadra si è rinforzata nei ruoli giusti ed ha arricchito la rosa con giocatori di qualità. Ma è impossibile fare delle previsioni. Tutte hanno operato dei ritocchi e tutte ci aspetteranno al varco do­po il sorprendente campionato dello scorso anno. Ma la società ha dato continuità al progetto confermando il telaio della squa­dra e la guida tecnica»

Lei è proprio sicuro che resti anche Lavezzi?

«Non ho mai pensato che qual­cuno dei big potesse lasciarci. Dopo aver conquistato con le no­stre forze la Champions, anche a loro stuzzica l’idea di cimentarsi in quella competizione. Alcuni di loro hanno compiuto tutto il per­corso con me, dal primo anno di A ad oggi ed ora è il momento di raccoglierne i frutti. Ci siamo mandati sms in continuazione du­rante l’estate. Con Hamsik, con Lavezzi, con tutti gli altri che hanno partecipato alla Coppa America. Resterà anche il Pocho, ne sono convinto. E spero che al­la fine resti anche Gargano»

Che pensa dei nuovi arrivati?

« Che sono soprattutto dei ra­gazzi irreprensibili sotto il profi­lo caratteriale. Evidentemente la società sta seguendo un criterio di scelta preciso. Sono passati po­chi giorni ma i nuovi sembra che stiano in mezzo a noi da anni»

E sul piano tecnico?

« Abbiamo acquistato fisicità e qualità. Ed anche un pizzico di esperienza in più. Questo ci con­sentirà di diventare ancora più elastici quando passeremo da uno schema all’altro nel corso della stessa partita. Nonché scendere in campo con maggiore persona­lità »

Perché ha sempre creduto nel progetto-Napoli fin dai tempi del­la B?

« Perché vedevo un presidente motivatissimo ed una società in costante crescita. Ho avuto ragio­ne io. Ho stretto i denti dopo quell’ accenno di contestazione dei tifosi. Oggi quando sento can­tare, «Un capitano, c’è solo un ca­pitano », mi emoziono ancora. Un bel premio alla mia tenacia. Spe­ro di rimanere a vita in questo club dove peraltro sono nato. Di­ventarne una bandiera come lo è Totti per la Roma e lo è stato Mal­dini per il Milan».

Già ora, non dovranno dire più il fratello di Fabio.

«Finalmente. Dopo undici anni di A e tante sofferenze mi sembra giusto che dicano solo Cannava­ro. Anche perché mio fratello Fa­bio sta a Dubai a fare il dirigente. Ed oggi è lui, il fratello di Paolo, capitano del Napoli»

Chi vede favorite per lo scudet­to?

«Le solite. A noi, invece, il ruo­lo di guastafeste con possibilità di sorpresa. Mi intriga l’idea di cal­cio avviata dalla Roma: un’idea diversa, con un tecnico spagnolo e tanti giovani interessanti».

Discorso chiuso per la Nazio­nale?

«Apparentemente sì ma io non ho perso mai le speranze. Se con­tinuo a far bene, può anche darsi che il ct mi dia una chance»

A chi deve la sua maturazione?

«Tanto a mister Mazzarri ed an­che a me stesso che ce l’ho messa tutta per eliminare certi difetti»

Come aspetta il debutto in Champions League?

« Con ansia. Trepidazione. Per molti di noi sarà la prima volta. Intanto vedremo quale sarà la reazione al Camp Nou per l’ami­chevole del 22 con il Barcellona. L’emozione può fare brutti scher­zi. Quella partita, ma anche le al­tre amichevoli internazionali, ci faranno capire quale sarà la no­stra competitività in Champions. Ma ho una sensazione: ci faremo onore anche lì. Con quel tridente possiamo far male a chiunque. E con un pizzico di fortuna sarem­mo potuti andare avanti anche in Europa League, mettemmo in se­ria difficoltà il Villarreal»

Cosa sente di dire ai tifosi na­poletani che sperano nello scu­detto e che vi vorrebbero più di­sponibili.

« Di sostenerci come sempre e di stare calmi. Il gruppo è forte­mente motivato e molto unito. Da­remo tutto noi stessi per questa maglia, come abbiamo sempre fatto. Anche i nuovi sanno cosa l’aspetta e qual è il nostro modo di pensare. In quanto a disponibili­tà, i tifosi devono comprendere che il Napoli è entrato in un’altra dimensione e certe cose che si fa­cevano prima non si possono fare più perché si creerebbe troppa confusione. Ma siamo disponibili ogni giorno con i nostri tifosi, ci mancherebbe. Anzi, più tardi an­drò anche io a firmare autografi. Occorre solo cambiare mentalità e crescere tutti insieme. Ormai il Napoli è diventato un top team e bisogna solo sperare che primo o poi si vinca un trofeo importante, così faremo una grande festa».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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