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CdS – Blerim Dzemaili: «Arriveremo in alto. C’è anche il Napoli per lo scudetto!»

Dzemaili, Dopo Torino e Parma ora scopre un’altra Italia e... nuovi obiettivi

Il calcio: ma anche il fosforo. E nel bel mezzo d’un campo, tra i fili d’erba d’un rettango­lo, un uomo s’erge tra pensieri e pa­role, riflessioni e osservazioni, gio­cando amabilmente con se stesso, sfogliando le pagine d’una esistenza dorata e utilizzandole al di là delle ambizioni quotidiane svelate in tem­pi non sospetti ( «certo che siamo tra i candidati allo scudetto » ). Il mondo è una palla non solo di cuoio e il no­vello Chatwin ch’è in Blerim Dzemai­li ha il desiderio sfrenato di spinger­si oltre le conquiste della domenica, infilando nel personalissimo block notes ciò ch’emerge dal vissuto: af­finché qualcos’altro resti.

Quante vite, sinora, Dzemaili?

«La prima, sino a quattro anni, in Macedonia. La seconda, a Zurigo, in Svizzera, dove con mia madre e mio fratello raggiungemmo il papà, che lavorava lì; la terza da calciatore: e questa è la vera fortuna, perché guardo il mondo da un osservatorio privilegiato, attraverso Paesi e cultu­re. Il sogno è sempre stato l’Italia, ma ora ne vivo due, perché Napoli questa è » .

Partiamo dall’ultima tappa di que­sto viaggio peninsulare: Napoli, ap­punto.

« Città accattivante, che ti conqui­ed sta immediatamente. Da dentro, è ancora più intrigante. Poterla rac­contare, un giorno, mi entusiasma. Io amo girare i luoghi in cui risiedo: mi prendo le mie belle mappe e parto».

Il destino le ha sorriso, perché an­che Parma….

«Sono fortunato, lo so. Parma è gra­ziosissima, con un’elevata qualità della vita. Mi sono sentito a mio agio».

La Torino post-olimpica è un affre­sco….

«Il luogo comune continua a far do­minare l’idea del centro industriale; invece è splendida, con colori nuovi e luoghi di ritrovo e i musei ed i centri di interesse. Io ci sono stato benissi­mo ».

Lo spot del Bel Paese arriva da uno svizzero atipico, dunque…

«Ho fame di nozioni, mi disseto an­dando a scovare gli angoli dei posti in cui metto tenda. Io qui ci sto da dio, se posso permettermi di usare una frase del genere. Voglio sfruttare ogni momento, in questo che proba­bilmente è uno dei Paesi più belli del mondo».

Un’anima del genere, si ambienta facilmente.

«Mi sono integrato senza problemi, ovunque io sia stato ho trovato cordialità. Poi ogni popolo riflette una natura diversa, ma c’è un tratto comune che lega gli italiani da Nord a Sud ed è la squisitezza dei modi».

Il fuori campo di Dzemaili è va­rio…

«Ho la possibilità di godere di mol­te ore di libertà, che utilizzo per fare un po’ il turista, per leggere, per di­vorare film in continuazione: non so quanti ne ho visti. Ma so, tanto per raccontarmi, che evito solo il genere horror: il resto, è per me di larghissi­mo consumo».

La sua febbre a 90° è la lettura…

«Non mi sono perso un libro di Nick Hornby, uno dei miei scrittori prefe­riti. Penso di non aver saltato neppu­re un appuntamento con Martin Su­ter, romanziere svizzero. E poi, ap­pena arrivato qui in Italia, mi sono imbattuto in Gianrico Carofiglio».

L’avvocato Guido Guerrieri appro­verà….

« Mi ha colpito l’ambientazione, a Bari; ma anche i personaggi e il mo­do di raccontare. Hornby, l’ho letto in tedesco: le traduzioni ti lasciano sempre il sospetto che qualcosa pos­sa essere stato lievemente modifica­to. Ma Carofiglio lo leggo in italiano e la percezione delle vicende è diret­ta ».

Complimenti per il suo italiano ma il suo prossimo viaggio è altrove…

« Amo gli Stati Uniti d’America e New York in particolare, metropoli in cui convergono non so quante et­nie. Lì ti senti al centro dell’Univer­so, sicuramente trascinato in un’oasi di divertimento. E ci vado ogni sei­nove mesi, quando posso. Un giorno, quando potrò, mi stabilirò a New York per un anno intero».

Scusi, dimenticavamo: il Napoli.

«Se ci crediamo, possiamo arrivare in alto. Ho trovato tantissimo talento, neppure avrei immaginato quanto. Dovremmo essere bravi a gestire l’entusiasmo. Servirà l’umiltà».

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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