La prima Ma.Gi.Ca: Maradona, Giordano e Carnevale. Poi arrivò Careca, certo, però la storia cominciò con loro, i campioni d’Italia, quelli del primo scudetto.
Carnevale, c’è qualcosa di «magico» in questo Napoli?
«La capacità di cambiare pelle in appena una settimana ed anche di modificare gli umori: ma chi conosce il calcio, sa che è sempre andata così».
Vista da Udine…
«Sono contento dell’apporto di Allan, per cominciare: vedrete, farà ancora meglio, perché sinora ha offerto solo un assaggio della sua forza e della sua tecnica».
La sfida è verso l’alto.
«Ma Juventus, Roma e anche l’Inter mi sembrano un pochino in vantaggio. Lo dico in sincerità assoluta, sapendo che per spostare gli equilibri ed azzerare le differenze può bastare poco. Certo, la forza esplosiva dell’attacco è impressionante».
Higuain va.
«Giocatore delizioso, capace di risolverla in qualsiasi momento. Non un attaccante qualsiasi, tra i più forti in circolazione; ma l’argentino più forte di sempre, di tutti i tempi, l’abbiamo avuto noi: è stato il numero uno di tutti i tempi, eravamo dieci buoni giocatori e poi avevamo Lui. Sapeva come si vincevano le gare, anche da solo».
Da manager che ha occhio cosa vede?
«Un Napoli che rimane nell’elite, se la giocherà per la qualificazione in Champions, farà uno altro passo per rafforzare la propria posizione tra i club leader. Il progetto prevede step: e questo è un altro gradino verso l’alto. Non è semplice vincere, non lo è neanche confermarsi: e invece, da anni, questo club va in Europa. Sono risultati, questi».
Il gap con le altre è rilevante?
«Manca poco, ma non so dire cosa e non sarebbe neanche giusto che mi addentrassi in argomenti che non sono di mia pertinenza. Però il Napoli è lì, immediatamente alle spalle di Juventus, Roma e Inter».
Fonte: Corriere dello Sport
