Tra gli affari sull’asse Napoli-Juventus c’è stato anche quello che negli anni ’70 ha riguardato Pietro Carmignani, portiere classe 1945. L’ex tecnico del Parma ci ha raccontato come nacque e si sviluppò quella trattativa. “All’inizio degli anni Settanta – dice a Tuttomercatoweb.com – ero al Varese e dovevo andare al Napoli se Zoff fosse passato dai partenopei alla Juventus. Gli azzurri però decisero di aspettare ancora un anno prima di cederlo e allora fui io a passare alla Juventus ma quel trasferimento era inevitabile: la Juventus voleva fortemente Zoff, che in quel momento era ritenuto insieme ad Albertosi il miglior portiere. Così l’anno successivo, dopo che con la Juve avevo conquistato lo scudetto, andò in portò l’operazione, io al Napoli e Dino alla Juve. Non alla pari, perchè nell’affare furono inseriti anche altri giocatori”.
Che anni furono a Napoli?
“Fantastici come modo di vivere e di giocare. Durante le mie cinque stagioni approdammo anche al secondo posto a due punti dalla Juve. Era il campionato a sedici squadre, con due punti a partita. Perdemmo i due confronti diretti con i bianconeri ma credo che al di là di questi due ko mancammo l’aggancio anche perché fuori casa vincemmo una sola volta e ne pareggiammo parecchie”.
Su Juve-Napoli di domani sera invece che pensa? Che partita sarà?
“Tutti parlano di incontro decisivo che verrà risolto da un singolo. E’ chiaro che le partite vengono sempre risolte da un solo giocatore ma a mio parere vincerà chi interpreterà meglio la sfida. Vincerà la squadra, non il singolo. La Juve è abituata a giocare queste partite e a vivere le attese, le tensioni e le emozioni. Il Napoli un po’ meno ma ha una forma eccellente ed è senza problemi fisici. I bianconeri dovranno rinunciare ad una pedina importante come Chiellini ma avranno dalla loro parte il pubblico. Aggiungo che a mio parere non è una gara decisiva, anche se il Napoli vincendo andrebbe a più cinque e sarebbe in effetti un bel vantaggio”.
