Due grandi campioni, il valore di entrambi è fuori discussione. Nel proprio ruolo sono tra i più forti al mondo».Eccoli qui, finalmente di fronte, Higuain contro Cavani, l’idolo di oggi e quello di ieri, visti da Antonio Careca, altro grande bomber della storia azzurra, protagonista di uno scudetto e di una Coppa Uefa.
Due campioni che giocano in maniera differente, vero Careca?
«L’impostazione di Cavani è prettamente offensiva, nel senso che lui gioca e vive per il gol. A Parigi ha modificato il modo di stare in campo, è Ibrahimovic la prima stella. Non è al centro della manovra d’attacco come lo era a Napoli, è come se fosse passato in secondo piano. Higuain invece è più al servizio della squadra, è bravo ad aprire spazi e a mandare in gol i compagni».
Il Pipita segna di meno ma ha ugualmente riscaldato la passione dei napoletani. «Il San Paolo non si conquista solo con i gol, la gente sa valutare l’impegno e lo spirito di sacrificio. Entrambi si sono fatti apprezzare ed è giusto applaudirli».
Cavani sarà accolto come merita?
«Spero di sì, ha dato tantissimo al Napoli. Poi si sa come vanno le cose nel calcio a grandi livelli, se sei un top player, oggi giochi nel Napoli e domani puoi ritrovarti dall’altra parte del mondo. Comunque i tifosi non devono dimenticare che la cessione di Cavani ha portato alla società qualcosa come 65 milioni e senza la sua partenza non sarebbe mai arrivato Higuain».
Insomma, meglio il Pipita o il Matador?
«Tifo Higuain perché indossa la maglia azzurra».
Per partecipare alla Champions,gli azzurri dovranno liberarsi dell’Atletico Bilbao, il sorteggio non è stato felicissimo.
«Quando noi beccammo il Real Madrid sapemmo trasformare la delusione in grande carica. Fummo eliminati ma uscimmo a testa altissima, giocando una partita esaltante a Napoli. Il Bilbao non è il Real e nemmeno il Barcellona, gli azzurri possono e devono superare questo turno».
La squadra è attrezzata per lo scudetto?
«Manca ancora qualche pedina a centrocampo, almeno è quanto sento dire. Però non credo a un altro campionato dominato dalla Juventus, ci sarà maggiore equilibrio perché tutti si stanno rinforzando e perché non sarà facile per i bianconeri ripetersi senza Conte in panchina».
Fonte: Il Mattino
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