Il capitano azzurro Marek Hamsik ha rilasciato un’intervista ai colleghi de Il Mattino. Ecco quanto individuato da IamNaples,it: “Hamsik, due anni difficili con Benitez, ora è già feeling con Sarri? Mi piace il suo lavoro sotto l’aspetto atletico e tattico. Sarri è italiano, viene da una scuola che dà importanza al sistema di gioco e al lavoro fisico. Benitez, invece…Ogni allenatore ha il proprio modo di lavorare e di vedere il calcio. Sono due visioni differenti, entrambe vincenti. Ripeto:il lavoro con Sarri mi piace. Che fine aveva fatto Marek nella scorsa stagione? Ho fatto i miei gol e i miei assist, sono stato il migliore assistman della serie A. Non mi sembra che il quadro sia stato così triste o no? Non si è visto, quando ha giocato, il solito Hamsik, però…Certo, posso dare molto di più. E vorrei cominciare da quest’anno. Ma è vero che sarebbe andato via se fosse rimasto Benitez? Non lo so e comunque non avrei dovuto decidere soltanto io perché ho un contratto con il Napoli. Avrebbe chiesto di essere ceduto? Diciamo che si era capito da un po’ che Benitez non sarebbe rimasto, la situazione era abbastanza chiara. Sarri le ha restituito già il sorriso riportandola a centrocampo. Stiamo provando due moduli e penso di sì, credo che quello sarà il mio ruolo nella prossima stagione. Gioco da mezzala da quando sono in Italia, è il ruolo che più mi piace. È cambiato solo questo, il suo ruolo, rispetto alla scorsa stagione? La squadra era già competitiva un anno fa, con i nuovi innesti saremo ancora più forti. E ci sono due moduli che funzioneranno bene. Cambia volto il centrocampo con gli acquisti di Valdifiori e Allan e l’arretramento di Hamsik? Valdifiori è un ottimo giocatore, ha fatto bene ad Empoli ed è arrivato in Nazionale: ci darà una grande mano perché conosce il sistema che adotta Sarri. Allan mi piace:è tosto, lavora molto a centrocampo, bravo nella fase di copertura e non perde mai il pallone. Estate 2007, primo ritiro di Hamsik con il Napoli: sono passati otto anni, lei è l’unico calciatore rimasto della squadra che affrontò la prima stagione in serie A.Ha avuto tutto quello che desiderava? Sotto l’aspetto sportivo abbiamo vinto tre trofei e siamo diventati una realtà importante del calcio italiano, come dimostrano i nostri piazzamenti. Sono contento di indossare questa maglia e non mi manca niente. Abbiamo importanti obiettivi davanti a noi: questo è un gruppo di persone che vuole vincere. Negli anni passati ci sono stati importanti club sulle sue tracce, dall’Italia alla Premier League, ma De Laurentiis ha sempre respinto le proposte. Resteràper sempre a Napoli? Sto bene qui e per ora non penso ad altro, dopo si vedrà. Sono a Napoli per conquistare altri buoni risultati, per vincere. Vincere lo scudetto? È una parola che non pronuncio. Per scaramanzia? Non la pronuncio. Centrocampisti a parte, come le è sembrato finora il mercato del Napoli? È tornato Reina ed è stata un’operazione positiva: è un grande portiere e una persona straordinaria,un uomo prezioso in campo e nello spogliatoio. Sembra che le altre si siano rafforzate più del Napoli: visto quanto si muovono Inter e Milan? Ogni squadra prova a migliorarsi, sinceramente io penso alla mia e non alle altre. Credo, comunque, che la Juve abbia perso qualcosa cedendo Tevez, Pirlo, Vidal: parliamo di tre calciatori che nei loro ruoli sono tra i migliori al mondo. Dove colloca il Napoli oggi? Anzitutto, penso che si debba avere fiducia in questa squadra e mi fa piacere che tanti napoletani siano saliti fino a Dimaro per manifestarci ancora una volta il loro affetto. D’altra parte, se non c’è sostegno adesso, all’inizio della stagione…Dobbiamo guardare a noi stessi, non alle altre. Sarri non indica possibili piazzamenti. Dice: Daremo sempre il massimo. Il capitano, invece, che dice? Dico che possiamo giocarcela con tutti e che vogliamo arrivare il più in alto possibile. L’allenatore lavora molto sulla difesa, ha chiesto alla squadra che ha subito 54 gol nello scorso campionato più equilibrio e in alcuni frangenti più umiltà. Ogni calciatore del Napoli è umile e in campo dà il cento percento nella fase difensiva come in quella offensiva. Ciè mancato un po’ l’equilibrio, vero: questo significa che dobbiamo tutti aiutarci di più. Dalla prossima stagione sarà nuovamente Hamsik il rigorista dopo i clamorosi errori di Higuain nel Napoli e nella Seleccion argentina? Tirare io i rigori? Nonlo so…L’unica cosa importante è essere vicini al Pipa. È andata come è andata, un campione del suo livello non si può discutere. Higuain è un attaccante che ha segnato quasi trenta gol a stagione: dice niente questo?. Si troverà bene Higuain con Sarri? Faccio un discorso a carattere generale, non su un singolo giocatore: siamo tutti concentrati sul lavoro con il nuovo allenatore, siamo contenti e abbiamo grande fiducia. Per Hamsik sarà la stagione del riscatto? Spero che sia una stagione positiva, in tutti i sensi. Una richiesta e una promessa del capitano per i tifosi? Richiesta, nessuna, perché Napoli è una città che vive per il calcio ed è stata sempre vicina alla squadra. Impegno, uno: lotteremo su tutti e tre i fronti perché il Napoli ha l’esperienza e la forza per farlo. Lei ha due figli, Christian e Lucas: le piacerebbe vederli un giorno con la maglia del Napoli? Sono ancora piccoli, non ci ho pensato. Io non li forzerò a diventare calciatori, decideranno loro. A quanti tatuaggi è arrivato? Non li ho più contati. Trenta, credo. Il prossimo sarà lo scudetto? Non rispondo…A questa domanda, invece, può rispondere: tra poco più di un mese si apre una nuova stagione e il Napoli sarà sempre accompagnato da cori razzisti in molti, quasi tutti, gli stadi d’Italia. Da capitano della squadra, non crede che si debba fare qualcosa in più della semplice indignazione? Mi piacerebbe che il calcio italiano prendesse esempio dall’Inghilterra: in Premier le partite si vivono nel modo giusto. Ecco, questo vorrei che accadesse anche qui. Sarebbe bello per tutti”.
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