Ospite di Radio Marte, Paolo Cannavaro, capitano del Napoli e idolo della curva, prepara i suoi tifosi ad una stagione che può essere davvero importante: “Al di là dell’opinione pubblica, abbiamo il dovere di puntare in alto. La cosa che ci contraddistinguerà è che lotteremo su ogni pallone. L’anno scorso abbiamo fatto un grandissimo campionato, ora vogliamo ripeterci e migliorarci, quest’anno ci aspetta anche l’emozione Champions. Il girone proibitivo? Beh, secondo me è meglio affrontare queste grandissime squadre, non ci sarà una materasso ne una che ammazzerà il girone, sarà molto equilibrato. Chi temo di più? Dzeko, Nilmar e Robben, ma non vedo l’ora di marcarli”.
Sugli attaccanti che invece marcherà in campionato: “Ibrahimovic è il più forte, Forlan è arrivato tardi in Italia ma ha dimostrato grandi cose fuori, sono curioso di vederlo; Del Piero è inossidabile, la Roma avrà un inizio difficile ma il progetto è serio, e la Lazio ha Klose, un vero rapace d’aria alla Trezeguet.”
Sulla possibilità che i tenori diventino quattro: “In genere quando si gioca a quattro punte vuol dire che qualcosa non sta andando bene, perchè devi recuperare qualcosa. Quindi spero che non giocheremo mai a quattro lì davanti. Siamo organizzati in ogni reparto e pronti ad affrontare qualsiasi evenienza.”
Sulla mancata convocazione in nazionale: “Mi piace molto Ranocchia, è giovane ma sembra già un veterano. In una convocazione ci spero sempre, ma ora sono qui e mi godo dei momenti con mia figlia, se arrivasse la chiamata in futuro sarebbe bellissimo, ma se non dovesse arrivare continuerei sereno per la mia strada.”
Esperienza Camp Nou: “Le cose che maggiormente m’hanno sbalordito nella partita contro il Barça sono state la grinta e la serietà quasi macchinosa con cui hanno affrontato quella che comunque era un amichevole. Al di là delle qualità tecniche, i blaugrana hanno un modo di fare e pensare calcio quasi perfetto.”
La Redazione
M.P.
