Paolo Cannavaro, capitano azzurro, parla ai microfoni di Radio Marte per introdurre i tifosi al Campionato ormai alle porte. La cessione di Gargano, la coesione del gruppo, l’amarezza post Pechino e i sogni di ribalta di una squadra in continua crescita, oltre ai momenti di divertimento con un Lorenzo Insigne improvvisatosi un tifoso del Capitano : questi i vari e interessanti argomenti toccati dal 28 azzurro. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“E’ logico che la piazza sia rimasta male della cessione di Gargano, è stato una delle bandiere della Società Azzurra e qui a Napoli ha fatto cose importanti; però il calcio è questo e cose del genere capitano. Cavani? Non credo la società venda ancora. L’esordio di Palermo? Come sempre a Napoli avremo un inizio in salita, avremo qualche assente illustre ma ce la metteremo tutta, così come faranno i rosanero che hanno un nuovo allenatore e tanti nuovi stimoli. La panchina allungata? Forse si dovranno allargare anche gli spogliatoi, scherzi a parte credo sia una una cosa giusta: in questo modo anche il mister può avere più alternative valide, senza mortificare chi sarebbe dovuto accomodarsi in tribuna. A me a volte è capitato: ero giovane e non me la prendevo più di tanto, era già tanto essere a quei livelli. Gli arbitri di linea? Dovrebbero limitarsi al gol-non gol e lasciare le incombenze decisionali all’arbitro. Fino ad ora le cose sono funzionate bene, logicamente stendendo un velo pietoso su Pechino. Con la Juve è sempre una gara fondamentale: è più sentita delle altre e perdere così, obiettivamente è dura da digerire. A volte, però, quello che succede in campo viene gonfiato a livello mediatico. Rispetto a prima siamo molto più seguiti, anche dai non tifosi, è giusto per la crescita che abbiamo avuto. Se ci temono? Credo proprio di sì, spesso squadre sulla carta più blasonate della nostra si adattano al nostro modulo di gioco. Compattezza? Ne abbiamo dimostrata e come: ci siamo impegnati per entrare negli schemi del mister, senza snaturare la vena offensiva che è la chiave del nostro allenatore pur cambiando modulo. La difesa? Di sicuro quando si prende gol non è colpa dei soli difensori, ma di tutta la fase passiva: in ogni modo la nostra fase difensiva non è poi così male, ma può migliorare ancora, il mister chiede tanto sacrificio anche alle punte. Il gruppo? Ne ho vissuto molti, ma questo è sinceramente quello migliore in cui mi sia trovato. E’ un gruppo allegro, è bello venire al campo e poter stare mezz’ora in più con i compagni, nessuno si arrabbia, il clima è perfetto. Chi vince la Supercoppa non vince lo Scudetto? Lo spero, o meglio: non è vero ma ci credo. Il Campionato? Credo sarà uno dei più equilibrati della storia, sono tornati grandi club e ci sono nuove realtà, specie in panchina, con giovani di grande prospettiva. Inisgne? Un simpaticone, ma se continua con gli scherzi sarà fuori ruosa: scherzi a parte credo che il ragazzo abbia qualità evidenti ma ha bisogno di tranquillità. Se gioca male o sbaglia qualcosa non dobbiamo atterrarlo, così come non dobbiamo azzardare paragoni inappropriati se fa cose grandi. L’Europa League? Un torneo lungo e difficile, che quando arriva nel vivo diventa molto divertente: con il Parma sono arrivato in semifinale ed ho ottimi ricordi. Il nostro obiettivo? Sarebbe limitativo puntare ad un solo traguardo. Pandev? Un campione, nulla da invidiare ai vecchi tenori, credo sia lui il miglior acquisto azzurro. E’ vero abbiamo ceduto Lavezzi e Gargano ma c’è Goran, c’è Vargas, Insigne ed i nuovi Behrami e Gamberini: tutta gente che può aiutarci e quindi giustificare l’entusiasmo che arieggia intorno a noi. La Coppa Italia? Sarà per sempre un ricordo indelebile, così come lo è il passaggio dalla B alla A, per me il vero simbolo della rinascita azzurra. Spero comunque di poter arricchire ulteriormente i miei ricordi di vittorie in azzurro. Cosa dico ai tifosi? Che non cambieremo mai mentalità: giocheremo sempre per vincere, come piace a loro, ce la metteremo tutta in ogni situazione. La prestazione di Pechino? Eravamo in palla, il Napoli c’era, poi è logico che in 9 può capitare di prendere qualche gol, in ogni caso ho visto una squadra gagliarda. Mazzarri? Al quarto anno ha più voglia di quando è arrivato: è importante per noi. Lavezzi? Non so se rimpiangerà Napoli, ma è capitato a tantissimi e non escludo che possa capitare anche a lui. Palermo? E’ importante cominciare con il piede giusto, ma non è fondamentale”.
La Redazione
M.P.
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