“Non ci sono più le bandiere di una volta”. Già, le bandiere: calciatori che legano un’intera carriera ad una maglia, promettendogli fedeltà fino alla fine. Proprio come Giuseppe Bruscolotti, più di 500 presenze con il Napoli ed un segno indelebile nella storia azzurra. E proprio con l’ex capitano abbiamo affrontato i principali argomenti d’attualità riguardanti la squadra di Maurizio Sarri: dalla campagna acquisti fino al primo impegno ufficiale con il Sassuolo.
Che giudizio dà alla campagna acquisti fin qui condotta dal Napoli? “Il Napoli ha fatto un mercato mirato, cercando di puntellare quei reparti in cui l’anno scorso è venuto un po’ a mancare. Vedo che sono alla ricerca di un centrale e credo che alla fine qualcuno arriverà. Per il resto la rosa è quella, soprattutto nel reparto offensivo non credo ci fosse bisogno di un rinnovamento importante. La cosa importante sarà assimilare al meglio le idee dell’allenatore e correggere ciò che di poco buono è stato fatto negli ultimi anni”.
Ritiene che Maksimovic sia l’uomo adatto per chiudere al meglio la campagna acquisti? “E’ un buon elemento, anche se io avrei fatto un tentativo per Glik. Lo ritengo un ottimo difensore ma non credo che il Torino voglia privarsene. Dopo di che punti deboli particolari non ne vedo, anche se prenderei comunque un altro centravanti che possa fare da vice Higuain. Ma certamente sono situazioni che l’allenatore ha valutato e sta valutando, alcune volte le strategie che hanno le società non le conosciamo al 100%”.
Maurizio Sarri cosa potrà dare in più al Napoli rispetto a quanto fatto da Benitez? “Mi auguro ci sia molta italianità. Abbiamo bisogno di allenatori del nostro paese, che insegnino un certo tipo di calcio. Non credo neanche che Sarri possa avere problemi con le esigenze della piazza perché tanti allenatori hanno fatto carriera partendo da piccole società. Uno su tutti è Allegri, che passò da Cagliari a Milano vincendo lo scudetto al primo anno”.
Le novità più importanti nel 4-3-1-2 di Sarri sono le posizioni di Hamsik e Insigne. Ritiene che il nuovo ruolo assegnato a questi due calciatori possa migliorare il loro rendimento? “Hamsik sta dicendo a più riprese di trovarsi bene in questa nuova posizione, avrebbe potuto farlo anche in passato. Se un calciatore non si trova bene in un ruolo non vedo il perché debba per forza snaturarsi. Insigne, invece, sta facendo quello che sa fare meglio perché è un calciatore che ha dei colpi importanti. Deve mettersi a disposizione della squadra, poi ricopre un ruolo dove ha la possibilità di fare la differenza con le sue giocate”.
Pochi giorni all’inizio del campionato: che difficoltà incontrerà il Napoli nella gara contro il Sassuolo? “Le difficoltà le trovi su qualsiasi campo. Bisogna innanzitutto affrontare la partita con l’approccio giusto, perché in Italia se non affronti con la dovuta attenzione queste piccole squadre rischi di fare delle brutte figure”.
Uno sguardo al campionato: è ancora la Juventus la squadra da battere o in questo calciomercato qualche società ha ridotto il distacco? “La Juventus resta certamente la favorita, anche se ha cambiato molto ma si tratta di acquisti che la società ha ponderato per bene. Per il resto, tante squadre si sono rinnovate e bisogna vederle all’opera. La Roma potrebbe creare dei problemi in quanto ha fatto un’ottima campagna acquisti, speriamo sia una lotta a tre che coinvolga anche il Napoli poco dietro o alla pari con la Juventus. Le milanesi? Quando si cambia tanto bisogna aspettare il responso del campo, appena inizierà il campionato potremo dare un giudizio più preciso”.
Fonte: Il Roma
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